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Strage di Marzabotto: è morto Ferruccio Laffi, il cordoglio di Bonaccini, Lepore, De Maria e Saliera

(Sesto Potere) – Bologna, 10 gennaio 2024 – E’ morto  oggi, all’età di 96 anni, il partigiano  Ferruccio Laffi, (nella foto in alto), uno degli ultimi superstiti della strage di Marzabotto del 1944. Nell’eccidio perpetrato dai nazisti e che causò la morte di 770 civili (216 bambini, 142 ultrasessantenni e 316 donne), Laffi, perse il padre, la madre, i due fratelli, una prima cognata  e i suoi sei figli, e un’altra cognata e i suoi tre figli. 

“Ferruccio Laffi ha rappresentato uno degli ultimi testimoni di uno dei più feroci eccidi nazifascisti, una ferita ancora aperta nel nostro territorio: la sua scomparsa ci priva di un testimone del tempo, ma la sua storia, il suo esempio, il suo dolore ci accompagneranno per sempre, ricordandoci la nostra storia e vaccinandoci, per non riviverla. Ai suoi famigliari, a quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo vanno le mie più sentite condoglianze”: ha commentato Simonetta Saliera, già Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e già sindaco di Pianoro, ricordando Ferruccio Laffi.

“È con grandissimo dolore che ho appreso la notizia della scomparsa di Ferruccio Laffi. Superstite dell’ eccidio di Marzabotto. Straordinario testimone di quella pagina tragica, messaggero di pace e democrazia. A lui mi legava un affetto profondo”: scrive nella sua pagina social Andrea De Maria, Parlamentare e Tesoriere del gruppo PD della Camera.

“Si è appena spento Ferruccio Laffi, uno degli ultimi sopravvissuti della Strage nazista di Marzabotto. Aveva 16 anni quando il 30 settembre del 1944 tornando a casa trovò l’intera famiglia, in totale 14 familiari, tra cui genitori, fratelli e sorelle, trucidati dai nazifascisti. Ferruccio si salvò per miracolo, nascondendosi nel bosco. La sua vita è stata esempio ammirevole di memoria e testimonianza, soprattutto nei confronti dei più giovani ai quali ha continuato fino a pochi mesi fa a raccontare l’orrore provocato dalla bestia nazifascista. “Non ti dimenticheremo mai, stanne certo, e continueremo a difendere e diffondere i valori di libertà, pace e democrazia propri della lotta partigiana. Ciao Ferruccio, raggiungi ora i tuoi cari che ti furono strappati ancora giovanissimo, fai buon viaggio e riposa se puoi.”: ha aggiunto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

E il sindaco di Bologna  Matteo Lepore ha aggiunto: “Esprimo, a nome mio, del Comune e della Città metropolitana di Bologna, le più sentite condoglianze alla famiglia di Ferruccio Laffi e a tutta la comunità di Marzabotto. Con lui se ne va uno degli ultimi superstiti degli eccidi di Monte Sole. Dopo aver visto trucidare la sua famiglia, il 30 settembre 1944, decise di fare della propria vita un lungo percorso di testimonianza e memoria accompagnando in particolare le giovani generazioni a conoscere quei tragici fatti che segnarono per sempre la comunità di quelle zone del nostro Appennino e tutto il nostro territorio. Per questo lo ringrazio, lo ricorderemo con grande affetto”.