(Sesto Potere) – Rimini – 22 gennaio 2024 – Mai così tanti dolci Made in Italy sulle tavole mondiali, con le esportazioni che fanno segnare il record storico nel 2023 con circa 9,2 miliardi di euro grazie a un incremento del 9% in valore.
E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti su dati Istat diffusa in occasione del Sigep, il 45° Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè, in scena dal 20 al 24 gennaio 2024 in Fiera a Rimini, il principale appuntamento fieristico per il settore.
Nonostante l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, l’arte dolciaria italiana – sottolinea la Coldiretti – conquista i mercati esteri spinta dalla voglia di qualità che la produzione tricolore garantisce.
Il principale mercato è la vicina Francia, dove gli acquisti di dolci tricolori – sottolinea Coldiretti – sono cresciuti del 9% arrivando a rappresentare circa un settimo delle esportazioni totali, seguita a poca distanza dalla Germania (+12%) mentre al terzo posto ci sono gli Stati Uniti dove le spedizioni restano sostanzialmente stabili (-2%). Ma gelati e dolci conquistano – rileva Coldiretti – anche dagli inglesi (+9%) ai cinesi (+6%) a testimonianza di un gradimento che non conosce confini.
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Un risultato che ha impatto rilevante per tutta la filiera poiché ad esempio nei circa 39mila punti vendita dove si vende gelato artigianale si stima – continua la Coldiretti – un utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime. Va per questo sottolineata nella preparazione del vero gelato l’importanza della qualità del latte e della frutta.
Anche per questo è presente padiglione A3 stand 129 del Sigep nello spazio Unaproa (Unione dei produttori Ortofrutticoli, agrumari e frutta in guscio) con Assofrutti, Coopernocciole, Coricop e La Mandorla per far conoscere l’alta qualità delle produzioni nazionali.
Si tratta del boom di un settore spinto dalla voglia di dolcezza dopo i tempi difficili della pandemia sul quale all’estero – precisa la Coldiretti – pesa però la concorrenza sleale di prodotti che utilizzano impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Un successo che spinge il record storico per l’intero export agroalimentare Made in Italy che nel 2023 raggiunge il valore massimo di sempre a 64 miliardi, con una crescita del 6% rispetto allo scorso anno, secondo la proiezione Coldiretti.
“Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare – “l’importanza di cogliere l’opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export”.
“Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate anche nel contrasto all’italian sounding. L’obiettivo – conclude Prandini – è portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030”.