lunedì, Febbraio 19, 2024
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Rimini, nuovi controlli della Guardia di Finanza sull’evasione fiscale

(Sesto Potere) – Rimini – 19 febbraio 2024 – Presentava la dichiarazione dei redditi come allevatore amatoriale ma in realtà svolgeva l’attività in modo professionale dichiarando redditi inferiori al reale per circa 100 mila euro. E’ quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Cattolica nei giorni scorsi.

L’attività ispettiva è stata eseguita a San Clemente nell’ambito del piano volto alla tutela degli operatori corretti dalla concorrenza sleale esercitata dalle imprese che non rispettano le regole, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, infatti, le Fiamme Gialle avevano già individuato altri 3 allevatori di cani di razza (tibetan terrier, buldog francese, golden retriever e akita shiba, bichon havaianas), che svolgevano l’attività nei comuni di Misano Adriatico e di Montefiore Conca, risultati poi essere evasori totali.

Nello specifico – spiega in una nota la Guardia di Finanza di Rimini – l’attività condotta dai Finanzieri ha fatto emergere che gli allevatori controllati avevano provveduto ad iscrivere presso l’anagrafe canina dei comuni interessati circa 700 cani che avevano venduto senza rilasciare alcun documento fiscale operando completamente “in nero” o in altri casi indicando un corrispettivo inferiore al reale.

I controlli fino ad oggi effettuati – aggiunge ancora la Guardia di Finanza di Rimini – hanno portato alla constatazione di ricavi non dichiarati al Fisco per circa 600 mila euro. Gli allevatori sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per il recupero dei ricavi a tassazione e l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative. Sono in corso ulteriori approfondimenti nei confronti di altri soggetti che potrebbero aver svolto la medesima attività in totale evasione d’imposta.

L’attività svolta dal Corpo – conclude la nota della Guardia di Finanza – conferma il costante impegno nel contrasto all’evasione fiscale per contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese e favorire una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini (“pagare tutti per pagare meno”).