lunedì, Marzo 18, 2024
HomeEmilia-RomagnaIstituto Storico della Resistenza e Provincia di Forlì-Cesena: ecco le attività culturali...

Istituto Storico della Resistenza e Provincia di Forlì-Cesena: ecco le attività culturali per le scuole e le comunità del territorio 

(Sesto Potere) – Forlì – 18 marzo 2024 – L’Istituto Storico della Resistenza e la Provincia di Forlì – Cesena hanno presentato oggi in conferenza stampa – nella sala della giunta della Provincia di Forlì-Cesena – il programma delle attività culturali che l’Istituto propone per le scuole e le comunità del territorio provinciale nell’anno 2024.

Erano presenti: Enzo Lattuca Presidente della Provincia, Ines Briganti Presidente dell’Istituto, Vladimiro Flamigni Vice Presidente dell’Istituto e  Alberto Gagliardo docente distaccato per la progettazione e l’innovazione didattica presso l’Istituto.

Tra le iniziative legate all’80° della Resistenza: ricerca dal titolo provvisorio “la liberazione del territorio provinciale e il governo militare inglese”, affidata allo storico Lorenzo Pera, collaboratore della rete degli Istituti storici della Resistenza toscani, attualmente assegnista di ricerca presso l’Università di Padova. L’arco cronologico della ricerca va da settembre 1944 all’agosto 1945; periodo nel quale è avvenuta la liberazione del territorio della provincia di Forlì, che all’epoca comprendeva anche Rimini

Esposizione del Piano di Offerta Formativa (POF) annuale: Nuovi linguaggi per la Storia a cura del professore Alberto Gagliardo; proposte culturali specifiche rivolte al mondo della scuola (attività di formazione per insegnanti, laboratori per studenti, trekking urbani).

Presentazioni librarie programmate e conferenze.

Nel dettaglio…

Ricerca dal titolo provvisorio “la liberazione del territorio provinciale e il governo militare inglese”. La ricerca è stata affidata allo storico Lorenzo Pera. Lorenzo Pera ha conseguito nel 2022 il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Firenze e Siena. Già borsista dell’Istituto nazionale “Ferruccio Parri” e collaboratore della rete degli Istituti storici della Resistenza toscani, è attualmente assegnista di ricerca presso l’Università di Padova. Si è occupato e si occupa prevalentemente delle occupazioni militari del fascismo durante il secondo conflitto mondiale e di violenza fascista. Data di conclusione prevista 9 novembre 2024.

L’arco cronologico della ricerca: settembre 1944 all’agosto 1945.

Periodo nel quale è avvenuta la liberazione del territorio della provincia di Forlì, che all’epoca comprendeva anche Rimini; il territorio liberato era sottoposto al controllo del governatore militare alleato in quanto immediata retrovia del fronte. Nell’agosto 1945 le truppe alleate lasciarono Forlì. Il 3 settembre reparti canadesi entrano a Cattolica e la guerra investì la Romagna.

Le forze partigiane si interrogarono su quale ruolo svolgere per partecipare, aiutare e affrettare la liberazione del territorio. Una discussione non ancora ricostruita. L’avanzata alleata in Romagna fu molto lenta e i bombardamenti su paesi e città molto intensi. Ai primi di novembre 1944 ai partigiani dell’8° brigata Garibaldi fu impedito di partecipare alla liberazione di Forlì, mentre, neanche un mese dopo, i partigiani del ravennate furono coinvolti nella liberazione della loro città. Perchè di questo diverso comportamento dei comandi alleati verso i partigiani romagnoli? Che pure condividevano gli stessi obiettivi, ed erano diretti da un unico comando il CUMER.

Questo interrogativo ha avuto fino ad oggi risposte insoddisfacenti. Ben poco si conosce dell’operato del governo militare alleato che sovraintendeva la vita istituzionale e civile delle città romagnole. Gran parte della ricerca si svolgerà negli archivi inglesi; sulla base delle indicazioni del dott. Lorenzo Pera il giornalista Alfio Bernabei, che vive a Londra, scandaglierà l’Archivio centrale dello Stato inglese e gli altri archivi che gli verranno segnalati.

Altra iniziativa meritevole di segnalazione è la partecipazione ad un progetto di rilievo regionale, di costruzione di un portale dinamico, che mette in comparazione le liberazioni dei capoluoghi delle province dell’Emilia Romagna. Il 20 settembre fu liberata Rimini. Che cosa avviene negli stessi giorni negli altri capoluoghi ancora occupati dalle truppe tedesche? Cesena, Forlì, Ravenna, Imola, Bologna, Ferrara, Modena, Reggio, Parma e Piacenza. Il 20 ottobre è liberata Cesena, qual è la situazione negli altri capoluoghi ancora occupati? E, ovviamente, il 21 aprile è liberata Bologna qual è la situazione negli altri capoluoghi ancora occupati, seppur per poco, e qual è la situazione nei capoluoghi liberati già da tempo?

La terza iniziativa indicata in conferenza stampa è la pubblicazione della ricerca sulla strage di Vecchiazzano avvenuta l’8 novembre 1944 vigilia della liberazione della città di Forlì. La strage coinvolse nove persone, sette erano della stessa famiglia Benedetti. I militari del 6° battaglione del reggimento Lincolnshire assistettero al recupero dei 9 corpi, che erano stati gettati in un pozzo. I documenti inglesi permettono una dettagliata ricostruzione degli eventi e l’identificazione degli autori.

Infine indicate anche le iniziative che si svilupperanno in Alto Savio nel mese di luglio dal titolo: Alto Savio 1944 – 80 anni fa un luglio di sangue e di terrore. 2024 un luglio di memoria.

L’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì Cesena, è responsabile dei progetti culturali del Coordinamento provinciale per i luoghi della memoria e della Casa di Tavolicci, in questa veste ha proposto e concordato con le Pro Loco e le associazioni partigiane dell’Alto Savio, l’associazione Fumaiolo Sentieri, il Cai di Cesena e alcune compagnie teatrali, di dedicare i fine settimana del mese di luglio al ricordo delle stragi compiute in quell’area dal IV battaglione di volontari della polizia italo tedesca. Le celebrazioni si svolgeranno adottando uno schema comune: camminata sui luoghi dove gli eventi accaddero, un pranzo conviviale e uno spettacolo teatrale. Le modalità di svolgimento sono decise dalle Pro Loco e associazioni presenti sul territorio in accordo con i comuni di Verghereto, San Piero e Sarsina.

Si inizia domenica 7 luglio a Balze con una camminata sui luoghi significativi e nel corso della quale saranno effettuate letture, seguirà un pranzo in piazza; il sabato sucessivo, 14 luglio, in mattinata ci sarà la camminata da Alfero a Donicilio, qui si terrà la commemorazione ufficiale, seguirà il pranzo e nel pomeriggio uno spettacolo teatrale; da venerdì 19 luglio a domenica 21 luglio si terranno le celebrazioni per la strage di Tavolicci, e il venerdì sucessivo 26 luglio, avranno luogo le iniziative a ricordo della strage del Carnaio, che si concluderanno nella mattinata di domenica 28 luglio con la commemorazione ufficiale. La sera, a Castelpriore, ci sarà la manifestazione conclusiva del luglio della memoria.

Il 26 settembre a Sorbano si ricorderà la strage di Sarsina.

Queste iniziative avranno per filo conduttore lo spettacolo teatrale, attualmente in attesa di un nome, articolato in 5 episodi, uno per ogni strage ricordata. Gli spettacoli saranno scritti e messi in scena da tre compagnie teatrali Theatro Altrove, Teatro di Latta e Trame Teatro e Musica.

Le manifestazioni saranno pubblicizzate a partire dal mese di aprile con un programma comune che ben rende, anche visivamente, come in Alto Savio abbia avuto concreta attuazione la strategia perpetrata dai tedeschi e con la partecipazione di fascisti italiani di guerra ai civili.