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Il riconoscimento Mab Unesco porta 4 milioni di euro a 80 comuni sui temi della sostenibilità

(Sesto Potere) – Parma – 10 ottobre- Si chiama “Unesco per il Clima” ed è il pubblico avviso del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che assegna risorse per 4 milioni di euro alla Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano già pronta a realizzare 76 progetti (26 il Toscana, 53 in Emilia, 1 in Liguria). 60 complessivamente i milioni di euro assegnati in Italia alla rete italiana delle Mab (Man and the Biosphere).

“Mab Unesco Appennino mantiene la promessa di essere un patto per fare cose concrete, oltre che un brand di richiamo e di valore – afferma Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale e coordinatore della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano –. Gli 80 comuni tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Massa Carrara, Lucca, La Spezia hanno colto tutti (e ciò è molto bello) le opportunità offerte dal bando Ministero dell’Ambiente. Ottimo è stato il lavoro dello staff del Parco nazionale che ha coordinato con efficacia il complesso lavoro di presentazione tempestiva delle schede. Essenziale la partecipazione dei Comuni che rafforza l’ossatura di questa nostra Biosfera Appennino, che in effetti è una sorta di patto o corpo intermedio a base territoriale tra istituzioni e imprese associazioni e cittadini”.

“I progetti – conclude Giovanelli – sono strettamente ancorati alla riduzione della CO2 e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Sono piccole azioni, ma molto diffuse e sono una presenza e una testimonianza dal basso preziosa di cui c’è enorme bisogno”.

“Colpisce l’attenzione di tutti i comuni verso queste tematiche. Lo si desume dalla grande progettualità messa in campo. Un grande grazie allo staff del Parco nazionale che ha coordinato un areale così vasto. Si tratta di progetti che contrastano i cambiamenti climatici ma anche aiutato lo sviluppo dei servizi a favore del turismo sostenibile”, afferma da Parma Agostino Maggiali, presidente dei Parchi del Ducato.

“La novità di questa progettazione della Mab Unesco è che arriva direttamente ad ogni comune individuando esigenze specifiche su tematiche per nulla scontate. Un bando che è esteso a tutti i comuni della Riserva di Biosfera è un elemento positivo, ma anche un biglietto da visita molto importante per la crescita Mab Unesco, già sinonimo di qualità, ambiente e attrattività”: dichiara Raffaella Mariani, sindaca di San Romano in Garfagnana e vicepresidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

“È la prima volta che arrivano risorse per la Mab Unesco ed è quindi il primo riconoscimento anche di tipo economico che sfata il mito di chi non riconosce concretezza alla Riserva di Biosfera che, invece, è estremamente concreta. Questo bando offre una bellissima opportunità nella direzione di opere ecosostenibili per il territorio con una ricaduta capillare sui territori. I parcheggi di scambio, ne sono un esempio. Nel vianese nel geosito di Regnano, già studiato nel Settecento elemento turistico ne realizzeremo uno quanto prima” dichiara Nello Borghi, sindaco di Viano.

“La Lunigiana ha partecipato in maniera corale con 18 progetti a questo bando che, di fatto, riconosce ancora una volta il valore della Mab Unesco. Per altro il recente allargamento, con l’inclusione di Luni e di altri comuni emiliani, ci impegna a ragionare in una ottica cooperativa nella strada della sostenibilità, così come sono sostenibili i progetti che mettiamo in campo, vuoi con due progetti per parcheggi scambiatori, lungo la Via Francigena o a ridosso di borghi storici, vuoi per una nuova visione della risorsa forestale”, spiega Annalisa Folloni, sindaca di Filattiera presidente Comunità del Parco.

“Questo bando è una opportunità che tutti i comuni del modenese che lo hanno colto con molto interesse. È stata sviluppata così una progettualità diffusa per interventi che riguardano il miglioramento dei boschi, la realizzazione di piazzole di interscambio per favorire la mobilità dolce e anche per favorire la crescita di un turismo sostenibile” osserva Luciana Serri, presidente Parchi Emilia Centrale.