martedì, Novembre 14, 2023
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Alluvione, c’è la replica del Cer a Bagnara (M5S)

(Sesto Potere) – Forlì- 10 ottobre –  In risposta alla nota dello scorso 28 settembre, con la quale l’ing. Bagnara, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Forlì, ha sollecitato l’Ente a fornire la documentazione, di cui dichiara di avere presentato diverse istanze di accesso rimaste inevase, il CER tiene a precisare che: “agli atti del Consorzio risultano trasmesse due istanze di accesso documentale (acquisite ai prot. consortili 2875 del 19/05/2023 e 3190 del 05/06/2023), relative alle “schede piano di controllo e manutenzione del Canale Emiliano Romagnolo dall’11/03/2015 ad oggi, nella porzione che attraversa il territorio del comune di Forlì”Tali istanze, formulate dall’ing. Bagnara nell’immediatezza dell’evento alluvionale e – dunque, in un momento in cui tutta l’azione del Cer era concentrata sulle esigenze del territorio colpito, nel tentativo di ripristinare nel più breve tempo possibile le condizioni di vivibilità e sicurezza del medesimo – sono state prontamente riscontrate con nota prot. 3305 del 07/06/2023, in cui l’ing. Bagnara veniva invitato a integrare le suddette istanze fornendo la motivazione delle stesse e indicando con maggiore dettaglio i documenti richiesti in ostensione”. 

Ad oggi, – aggiunge il Cer – nulla è pervenuto al Consorzio rispetto a quanto richiesto nel citato invito, ad eccezione di una copia del documento di identità dell’ing. Bagnara, acquisita al prot. n. 4082 del 17/07/2023″.

Si tenga conto, inoltre, che il Canale Emiliano Romagnolo – che è completamente rivestito nella parte interna a contatto con l’acqua con lastre in calcestruzzo – non ha funzione di scolo, ma unicamente irrigua e di vettore di acqua per l’idropotabile; pertanto, la risorsa idrica in esso distribuita risulta di alta qualità e quasi priva di sedimenti, poiché non si verifica nel canale alcun deposito di materiali risultando, dunque, sufficiente, al fine della corretta conservazione dell’opera idraulica, lo sfalcio annuale della parte esterna dell’argine e non anche lo spurgo o il risezionamento del canale”: aggiunge il Cer.

Quanto alla richiesta di informazioni circa le manovre adottate dai tecnici del Consorzio con riguardo alla “paratoia sotto al Fiume Montone tra il Comune di Forlì e quello di Faenza”, si evidenzia che non esiste alcuna paratoia posta sotto al fiume Montone né sussiste un collegamento tra i due corsi d’acqua. Ed in effetti, l’unica paratoia esistente a monte del fiume Montone, al pari di tutte le altre presenti lungo l’asta del CER, serve unicamente alla regolazione dei livelli dell’acqua da distribuire. Tale paratoia è stata chiusa attraverso resettamento della stazione di telecontrollo che è stato necessario eseguire direttamente sul posto”: si legge ancora nella nota degli amministratori del Cer.

“La richiesta mossa dall’ing. Bagnara ci offre infine l’opportunità di ricordare, ancora una volta, il valore che il CER possiede per l’ambiente, l’agricoltura e l’economia del territorio che sovrintende. Un lavoro “nascosto”, ma capillare che, come certifica l’indagine di Nomisma, vale ben 324 milioni di euro l’anno e che rappresenta la positiva sintesi dei valori economici complessivi generati dal Canale Emiliano-Romagnolo nel territorio in cui è presente (Province di Ferrara, Modena, Bologna, Ravenna, Rimini e, appunto, Forlì-Cesena) e che influisce anche sull’ecosistema e sulla preservazione della biodiversità, dove la sua attività apporta benefici anche sotto il profilo ambientale e della sostenibilità, consentendo di erogare Servizi Ecosistemici pari ad almeno 20 milioni di euro all’anno. Annualmente, poi, l’acqua “preziosa” distribuita dal CER assicura una produzione agricola per un valore pari a 304 milioni di euro e, mediante la distribuzione della risorsa ad uso irriguo sul territorio grazie alla fitta rete di canalizzazioni dei Consorzi di bonifica associati, il CER genera un incremento del valore fondiario pari a 1,7 miliardi di euro (dato che rappresenta l’incremento del valore di mercato dei terreni agricoli ottenuto grazie alla possibilità di irrigare con acque del CER di ottima qualità)”: conclude la nota.