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Forlì, FdI propone l’istituzione di un museo permanente intitolato a Ercole Baldini

(Sesto Potere) – Forlì- 5 gennaio 2024 – Fratelli d’Italia propone l’istituzione di un museo permanente intitolato a Ercole Baldini, “Il Treno di Forlì”.

Al grande e indimenticato ciclista forlivese, attualmente è dedicata la mostra “Ercole Baldini. Una leggenda italiana”, aperta fino al 7 gennaio al Museo Civico di San Domenico, esposizione che nei giorni scorsi è stata visitata da Alice Buonguerrieri, deputato e presidente di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena, e da Vincenzo Bongiorno, coordinatore comunale di FdI.

Accompagnati da Mino Baldini, figlio del campione, e dopo aver salutato anche il fratello Riziero, Buonguerrieri e Bongiorno hanno percorso la lunga carriera dell’atleta tra bici, cimeli, maglie iridate, coppe e medaglie olimpiche.

“Grazie a Mino per la bellissima visita guidata. Ercole Baldini è stato un grandissimo del ciclismo, il più grande sportivo forlivese di tutti i tempi, l’unico ad aver vinto una medaglia d’oro olimpica – rimarcano i due esponenti di Fratelli d’Italia – I suoi successi e la sua epopea, sui pedali e non solo, meritano di essere valorizzati in un luogo permanente, all’interno di un contesto prestigioso e adeguato, che sarà da individuare a livello cittadino in accordo con le istituzioni e la famiglia Baldini. Ma a parte il luogo è il messaggio ad essere rilevante: Ercole Baldini è un patrimonio di tutta Forlì e della Romagna intera, ha scritto pagine importanti della storia sportiva nazionale e per questo la sua memoria va tramandata. Il Museo Ercole Baldini può essere quindi l’occasione per ricordare le gesta del personaggio sportivo più importante di Forlì, ma anche per raccontare alle nuove generazioni una sana passione per lo sport, attraverso il ciclismo e i valori intrinseci e connessi a questa attività. Un’attività che gli sportivi non a caso definiscono maestra di vita. Negli anni in cui Baldini era in sella è nato e si è rafforzato quel rapporto speciale che lega il ciclismo alla Romagna, un rapporto che ancora oggi è più vivo che mai: il Museo – concludono Alice Buonguerrieri e Vincenzo Bongiorno – può celebrare questi valori, Baldini che ne è stato grande interprete, e contribuire così a tramandare la grande passione per il ciclismo che ha reso famosa la nostra terra”.