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Emilia-Romagna 4^ in Italia per infortuni mortali sul lavoro, Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma in “zona rossa”

(Sesto Potere) – Bologna – 5 dicembre 2023 – “L’Emilia Romagna è una delle regioni con una popolazione lavorativa tra le più elevate nel Paese e anche per questo si trova vicinissima al podio nazionale per numero di vittime sul lavoro con 77 decessi totali. Ma quando si analizza il rapporto tra infortuni mortali e popolazione lavorativa, l’Emilia Romagna nel suo complesso, risulta essere una delle regioni con un rischio di morte inferiore, anche se di pochissimo, rispetto alla media nazionale: una buona notizia, purtroppo non vera in tutte le sue province”.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering commenta così i dati relativi al fenomeno degli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna sulla base dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.  
“Infatti, analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa si scopre che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere: Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma, che si trovano in zona rossa, con un’incidenza di infortuni mortali che nella provincia di Forlì-Cesena è addirittura quasi doppia rispetto alla media nazionale”.

IL RISCHIO DI MORTE IN EMILIA ROMAGNA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A OTTORE 2023. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio sulla Sicurezza e Ambiente mestrino elabora da anni una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui si trova l’Emilia Romagna, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine ottobre 2023, il rischio di infortunio mortale in Emilia Romagna (29 morti per milione di occupati) risulta di poco inferiore alla media nazionale pari a 29,1.
Per quanto riguarda le incidenze nel dettaglio in regione, si scopre che sono Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma a trovarsi in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 56,5, 46,4, 39,9 e 38,4; seguite in zona arancione da Modena (30,7) e da Ferrara (27,9) che si trova in “zona gialla”. Mentre nella meno rischiosa “zona bianca” ci sono: Bologna (17,1), Rimini (13,8) e Reggio Emilia (12,7).

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI DIECI MESI DEL 2023 IN EMILIA ROMAGNA
Sono 77 i decessi da gennaio a ottobre 2023 (+6,9% rispetto ai 72 del 2022): 58 quelli rilevati in occasione di lavoro (9 in più dello scorso anno) e 19 quelli in itinere (4 in meno del 2022).
Il più elevato numero di decessi totali (ossia inclusi quelli avvenuti in itinere) si è verificato in provincia di Modena (14). Seguono: Forlì-Cesena (13), Bologna (11), Parma (10), Ravenna (9), Piacenza (7), Reggio Emilia (6), Ferrara (5) e Rimini (2).
E Modena conduce le fila anche quando si tratta di infortuni mortali in occasione di lavoro insieme a Forlì-Cesena con 10 vittime. Seguono: Bologna, Parma e Ravenna (8), Piacenza (5), Ferrara (4), Reggo Emilia (3), Rimini (2).

Sono 64.546 le denunce di infortunio complessive (ossia infortuni con esito mortale e non) su un totale, in Italia, di 489.526. Vale a dire oltre il 13% di quelle rilevate nell’intera nazione.

UNA BUONA NOTIZIA: ALLA FINE DI OTTOBRE SI RILEVA UNA FLESSIONE DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, MA IL DECREMENTO È PRINCIPALMENTE DOVUTO ALLA CONCLUSIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID.
Alla fine di ottobre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 6,2% rispetto alla fine di ottobre del 2022: erano 68.822 e ora sono 64.546. Un decremento questo, è opportuno sottolinearlo, dovuto anche alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid. Tant’è che le diminuzioni più significative in Emilia Romagna vengono osservate nel settore della Sanità e in quello dei Trasporti.

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN EMILIA ROMAGNA.
Il settore delle Attività Manifatturiere dopo i primi dieci mesi del 2023 è ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (11.488). A seguire i settori: Trasporti e Magazzinaggio (4.061), Sanità (3.850), Costruzioni (3.512) e Commercio (3.465).

È BOLOGNA A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI
Ed è la provincia di Bologna quella con il maggior numero assoluto di denunce totali di infortunio (13.898), seguita da: Modena (12.361), Reggio Emilia (8.022), Parma (7.090), Forlì-Cesena (5.791), Ravenna (5.732), Rimini (4.303), Piacenza (3.745) e Ferrara (3.604).

INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE
Sono 22.173 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 42.373 quelle degli uomini.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 18.109.
Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 4.216, il 6,5% del totale degli infortuni dei lavoratori della regione.

COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.