venerdì, Febbraio 9, 2024
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Alluvioni e dissesto, geologi Sigea dal ministro Musumeci: “Da realizzare un Piano di Prevenzione Multirischio”

(Sesto Potere) – Roma – 9 febbraio 2024 – “Sempre più spesso si registrano fenomeni di dissesto geo-idrologico (alluvioni, frane, sprofondamento del suolo), danni causati dai terremoti e dalle eruzioni vulcaniche che incidono sul patrimonio immobiliare e sul sistema produttivo, fino a causare feriti se non addirittura perdita di vite umane con gravi ripercussioni dal punto di vista sociale, oltre che ingente dispendio di risorse economiche sia a carico dei privati che dello Stato. Basti ricordare gli ultimi episodi che hanno colpito indistintamente il territorio italiano come la Toscana (novembre 2023), i Campi Flegrei (settembre/ottobre 2023), l’Emilia Romagna (maggio 2023), l’Isola di Ischia (novembre 2022), le Marche (settembre 2022), l’ultimo terremoto dell’Italia centrale (2016-2017). Per questo abbiamo voluto incontrare il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci“.

Lo ha affermato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, che al ministro Musumeci ha presentato una serie di proposte ritenute “importanti” e riguardanti gli interventi non strutturali e soprattutto finalizzati alla prevenzione dei pericoli derivanti da terremoti, alluvioni e frane.

Proposte all’insegna della prevenzione “che deve partire con l’autoprotezione, ad iniziare dai cittadini più piccoli”.

E oltre al Presidente, Antonello Fiore, la delegazione della Società Italiana di Geologia Ambientale che ha incontrato a Roma il Ministro  Musumeci era formata dai Vice Presidenti Michele Orifici e Vincent Ottaviani, dal tesoriere, Paola Pino D’Astore.

“Il Ministro ha accolto le proposte. L’incontro è stato molto positivo. Tra le proposte abbiamo chiesto di istituire, in occasione del 13 ottobre, giornata internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri Naturali, conosciuta in tutto il mondo come International Day for Disaster Risk Reduction, una giornata nazionale della “Consapevolezza dei pericoli naturali”,  di istituire un “Fondo di rotazione per la prevenzione e la gestione del rischio geo-idrologico (frane e alluvioni)”, sul modello della Regione Siciliana – ha continuato Antonello Fiore –  attraverso il quale finanziare i Comuni per assumere a tempo determinato, per non meno di 2 anni, professionalità tecniche, quali i geologi, allo scopo di redigere ed aggiornare i piani di emergenza comunali di protezione civile finalizzati alla prevenzione e alla gestione del rischio geo-idrologico e principalmente trasferirne i contenuti alla popolazione”.

“Abbiamo chiesto di destinare annualmente l’1×1000 dei fondi per interventi strutturali per realizzare opere di mitigazione del rischio geo-idrologico e sismico (con tetto massimo di 100.000 euro ogni 1.000.000 di abitanti/anno) a campagne di educazione ambientale da svolgere nelle scuole di ogni ordine e grado, prevedendo anche escursioni in campo, per accrescere nelle giovani generazioni la conoscenza della specificità dei pericoli naturali che interessano il propri luoghi di vita e portarli a una maggiore consapevolezza della importanza della tutela del territorio e della vita anche insegnando loro comportamenti di auto protezione. Le attività dovranno prevedere anche escursioni sul territorio. Inoltre sarebbe utile prevedere che negli atti di compravendita di unità immobiliari e di unità abitative sia allegato obbligatoriamente il Certificato di Destinazione Urbanistica, attualmente già obbligatorio per gli atti di passaggio di proprietà di terreni censiti al Catasto Terreni o aree urbane di pertinenza a fabbricati censite al Catasto Urbano, con superficie maggiore o uguale a 5.000 metri quadri, in modo da informare l’acquirente sulle pericolosità geologiche e sui vincoli esistenti sull’immobile oggetto di compravendita. Inoltre abbiamo lanciato la proposta sperimentale di Piano di prevenzione multirischio”: ha spiegato Antonello Fiore.

L’individuazione degli Ambiti territoriali e organizzativi ottimali è un compito assegnato dal Codice della Protezione civile (D.lgs. n. 1/2018) alle Regioni. In particolare la Direttiva DPCM 30/04/2021 prevede che, entro dodici mesi dalla pubblicazione della stessa, la Regione provveda a “definire, quale elemento preliminare del Piano regionale di Protezione civile, in condivisione con le Prefetture Uffici Territoriali del Governo, le Province, le Città metropolitane e i Comuni, i confini geografici con il supporto del Dipartimento della Protezione civile, e i criteri organizzativi degli ambiti territoriali ottimali”.

L’avvenuta individuazione comporta la definizione organizzativa ottimale della pianificazione di protezione civile dove le funzioni di protezione civile trovano una dimensione territoriale e organizzativa ottimale di esercizio.
In particolare, si individua un contesto territoriale in cui la pianificazione di emergenza e la gestione della risposta locale, in caso di evento che superi la capacità di risposta locale, permettano di valorizzare le sinergie delle componenti sul territorio al fine di garantire l’adeguatezza delle funzioni di protezione civile in una dimensione territoriale ottimale per le attività di sviluppo del sistema di protezione civile.

I contratti di Fiume, ai sensi dell’Art 68 bis del Codice dell’ambiente, concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.

E con queste premesse la Società Italiana di Geologia Ambientale propone: “la redazione di un piano di prevenzione multi rischio”.