(Sesto Potere) – Bologna – 15 maggio 2024 – A distanza di un anno dall’alluvione, da quei giorni di pioggia incessante che hanno visto sgretolarsi i crinali dell’Appennino ed esondare torrenti, canali e fiumi, Filippo Pieri, Segretario Generale regionale della CISL Emilia Romagna, in un’intervista a Radio Flyweb fa il punto su un evento catastrofico che ha drammaticamente segnato l’Emilia-Romagna provocando 17 morti, oltre 10 miliardi di danni, 40 mila sfollati e 16 mila aziende danneggiate.
“Sono ancora troppi i ritardi causati dalla burocrazia nell’assicurare i rimborsi a famiglie e imprese, bisogna sburocratizzare e velocizzare le procedure, ancora troppo tecniche e complicate. Difatti, ad oggi, sulla piattaforma Sfinge, quella che raccoglie le richieste di rimborso, si contano solo 2 mila domande, a fronte di un bacino potenziale di 50 -70 mila famiglie e 16 imprese che hanno subito danni. Inoltre – ha continuato il segretario generale Cisl E-R nel corso della rubrica radiofonica settimanale “La finestra sui fatti” – bisogna far rientrare i beni mobili nei rimborsi, una priorità che la Cisl chiede da tempo”.
“Di pari passo con questo – ha continuato il leader Cisl – bisogna accelerare sulla ricostruzione del territorio. Ciò significa sia mettere in sicurezza le aree colpite sia, alla luce di quanto è successo, ripensare e riprogettare i luoghi. A partire dalle zone montane, a quelle della collina, fino ad arrivare al mare”.
Poi, nel prosieguo dell’intervista realizzata da Matteo Cimatti, il numero uno di Via Milazzo ha parlato anche di turismo, dell’evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro regionale, e in particolare delle difficolta dei giovani a reperire informazioni sull’offerta formativa e lavorativa a loro disposizione.