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Turismo di ritorno degli italiani emigrati all’estero. Coldiretti: 5.500 piccoli borghi pronti all’ospitalità

(Sesto Potere) – Rimini – 16 ottobre 2023 – Il turismo del “ritorno alle radici” potrebbe salvare le bellezze e l’economia dei piccoli borghi italiani, proprio le località da dove è partita l’emigrazione, con un patrimonio in Italia di oltre 5.500 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 70% del numero totale dei comuni italiani ma che ospitano solo il 16,5% della popolazione nazionale e rappresentano il 54% dell’intera superficie italiana. 

Lo ricorda Coldiretti in riferimento allo studio di Confcommercio e Swg dedicato alle comunità italiane all’estero di 8 paesi (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti) presentata nei giorni scorsi in Fiera a Rimini al TTG Travel Experience 2023.

Si parla degli italiani che risiedono all’estero e i loro discendenti conteggiati in circa 60 milioni. Una comunità enorme che vuole riscoprire le proprie radici e con un’ottima capacità di spesa, voglia di conoscere e vivere in pieno l’Italia. Questo segmento riconducibile al turismo delle radici potrebbe generare una spesa annua in Italia molto vicina a 8 miliardi di euro. 

Ettore Prandini

La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta -sottolinea la Coldiretti – un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale.

Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali – precisa Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti – nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è anche – conclude Coldiretti – una rete composta dalle 25.400 aziende agrituristiche italiane, che sono in grado di offrire un potenziale di più di 294mila posti letto e 532 mila coperti per il ristoro secondo Terranostra e Campagna Amica.