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Tragedia del Vajont, a Longarone premiazione de “I Murazzi”, riconoscimento anche a Pederzolli (Federbim)

(Sesto Potere) – Longarone – 3 ottobre 2023 – “Sono veramente onorato di questo riconoscimento, e le motivazioni che ci hanno comunicato essere alla base della decisione di assegnare alla Federazione il premio dedicato alla figura eroica di Gianfranco Trevisan mi rendono orgoglioso”. E’ quanto ha dichiarato sabato mattina il Presidente di Federbim-la Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano, Gianfranco Pederzolli, durante la consegna del premio biennale da parte del sindaco di Longarone Roberto Padrin “I Murazzi – alla memoria di Gianfranco Trevisan”, presso la Sala Consiliare del municipio, ricordando la strage del Vajont del 1963.

Come recita la motivazione, il riconoscimento viene dato alla FederBIM “per il suo impegno solidaristico nei confronti delle popolazioni locali nella tremenda circostanza del disastro che le colpì 60 anni fa”.  

Con la tragedia del Vajont raderà la cittadina di Longarone venne rasa al suolo, provocando la morte di oltre 2000 persone.

 Il premio è intitolato a Gianfranco Trevisan, medaglia d’oro al valor civile, medico condotto di Longarone che si prodigò nei soccorsi e nella ricostruzione dopo la catastrofe del Vajont. Per un crudele scherzo del destino Trevisan morì nella successiva alluvione del 1966, annegato nelle acque del torrente Maé, nella Val di Zoldo, in provincia di Belluno.

“Il 27 ottobre del 1963 – ha ricordato il Presidente Pederzolli – erano passate poco più di 2 settimane da quella immane tragedia. Il Consorzio BIM Piave di Belluno riunì in plenaria tutti i comuni che ne facevano parte per una relazione del Presidente sulle attività messe in atto nel dopo tragedia, compresa la valutazione dei danni e le iniziative politiche da assumere a tutela delle popolazioni colpite. A questa assemblea -ha proseguito Pederzolli- fu tra gli altri invitato l’allora Presidente della Federazione il quale promise che all’assemblea nazionale dei Consorzi BIM, che si sarebbe tenuta l’indomani a Riva del Garda, avrebbe proposto (e poi ha in effetti ottenuto) la devoluzione di un fondo di solidarietà da parte dei Consorzi BIM di tutta Italia tramite l’utilizzo dei sovracanoni BIM da questi incassati”.

“Erano passati ormai 10 anni dal 1953, l’anno in cui la legge 959 istituì l’indennizzo alle popolazioni di montagna stravolte dalla costruzione delle dighe per la cattura dell’oro bianco delle alpi, l’acqua che serviva per produrre energia. Dopo anni quindi di battaglie sociali e politiche –ha sottolineato il Presidente di Federbim-  la legge 959 oltre l’indennizzo istituì i BIM: prima forma aggregativa dei comuni di montagna. Lo sviluppo industriale richiedeva energia e le imprese salivano in montagna a prendere l’acqua per far girare le linee di produzione di Torino, di Milano, di Marghera. L’Italia non aveva carbone quindi l’acqua era l’unica risorsa disponibile. Questo processo ha avuto un grande impatto sui territori di montagna creando ricchezza, investimenti, infrastrutture, lavoro, formazione. Ma anche grandi stravolgimenti, trasformazioni del paesaggio, del clima, della fauna e delle vocazioni territoriali. Poi, nel ’53 finalmente arriva il sovracanone BIM”. 

“Ecco -ha continuato Pederzolli- in questi brevi passi ho voluto rievocare una battaglia storica, non come mero esercizio didattico ma per mostrare come grazie a questa legge, nata con lo scopo di tutelare i territori montani, è stato possibile offrire il nostro contributo come Federazione alle terre colte dal disastro, utilizzando i proventi destinati ai BIM. Questa battaglia, purtroppo, rischia di essere dimenticata relegando il sovracanone a una sorta di balzello trascurando le ragioni storiche che ne hanno determinato l’introduzione. La tragedia del Vajont è solo l’ultima”.

“Ma non ci sono parole migliori di quelle che pronunciò il mio predecessore Oberto, primo Presidente di FederBIM, in quel lontano 27 ottobre di 60 anni fa di fronte a Longarone e a tutti i comuni del Consorzio BIM del Piave di Belluno. E la sua promessa fu mantenuta. E’ per questo che oggi, intanto che tu Sindaco mi onori di questo premio, voglio consegnare quelle parole in questa forma modesta ma solenne, sapendo del lavoro straordinario che stai facendo non solo per non perdere la memoria, ma per strapparla a quella dimensione puramente retorica del dolore e del risarcimento e portarla in una dimensione nuova e più utile, più concreta per il futuro. Hai capito che, dopo tutti questi anni, oggi è più importante riconoscere gli errori delle colpe. Senza nulla togliere all’importanza dei processi giudiziari e storici, sentiamo il bisogno di affrontare il presente forti della lezione del passato”.

Sono state comunque tantissime le realtà che hanno contribuito alla ricostruzione materiale di Longarone,  comune italiano di 5 007 abitanti della provincia di Belluno in Veneto, e alla rigenerazione psicologica della comunità colpita dalla tragedia.

Il Comune ha registrato ben 1.328 donazioni arrivate da tutto il mondo.

Per aver promosso grandi campagne di raccolta fondi particolarmente significative, poi diventate usuali nelle purtroppo numerose altre tragedie che si sono succedute negli anni, oltre a FederBIM sono stati premiati anche, Unioncamere, la Radio televisione svizzera, Il Gazzettino, Rai radiotelevisione italiana e Il Corriere della Sera.