(Sesto Potere) – Bologna – 20 maggio – Una ricostruzione pressoché completata, a cominciare da quella privata, cioè abitazioni e attività produttive. Dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012 nei territori delle province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Parma e Bologna e i durissimi mesi che seguirono, oggi i numeri forniti dalla Regione intendono ribadire “l’enorme lavoro svolto”, con un investimento complessivo pari a 7,07 miliardi di euro concessi e 6,12 miliardi liquidati.
E la stessa giunta regionale illustra nel dettaglio i numeri della ricostruzione.
Circa 20mila abitazioni sono state ripristinate e 28 mila persone rientrate nelle proprie case; 570 scuole ripristinate o ricostruite ex novo senza che sia mai stata persa un’ora di lezione. Oltre 6.800 piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi sono state rese di nuovo agibili, 3.359 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 2.155 imprese hanno messo in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione.
Ancora: circa 1.200 interventi già conclusi, e un nuovo bando in corso, nei centri storici per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali nonché 371 chiese riaperte al culto.
Intanto, proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.
Negli ultimi 2-3 anni si è dovuto fare i conti con un aumento imprevedibile dei prezzi delle materie prime che ha impattato fortemente sugli interventi della ricostruzione e per il quale è stato richiesto e ottenuto uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni di euro per la ricostruzione pubblica che nel corso del 2023 ha permesso di sbloccare cantieri e lavori per oltre 130 milioni di euro.
Grazie allo stanziamento delle risorse necessarie rese disponibili a fine 2023, nel febbraio 2024 si è resa efficace anche l’ultima linea di finanziamento in favore degli edifici privati oggetto di vincolo diretto della Sovrintendenza che fino a oggi non avevano trovato spazi di finanziamento.
Il programma di finanziamento destina più di 47 milioni di euro a circa 50 edifici di interesse storico e culturale di proprietà privata che non abbiano già ricevuto fondi dal Commissario. La disciplina del finanziamento prevede, a fine lavori, la sottoscrizione di un accordo, mediante una convenzione con il proprietario, per garantire la fruibilità pubblica del bene per restituirlo alla comunità nelle forme possibili.