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Schwa nella comunicazione della CdC di Romagna. PD, M5S, Forlì e Co. e Uaar replicano a Bongiorno (FdI)

(Sesto Potere) – Forlì – 17 ottobre 2023 – “Sono parole gravi ed inaccettabili quelle pronunciate da Vincenzo Bongiorno, amministratore unico di FMI e coordinatore di Fratelli d’Italia, che ha attaccato la scelta della Camera di commercio di Forlì-Cesena e Rimini di adottare forme lessicali inclusive nell’ambito di un bando per l’istituzione di borse di studio a favore di giovani studenti : esordiscono così, in un comunicato congiunto, i gruppi consiliari comunali PD, M5S e Forlì e Co.

 “Al contrario di quello che afferma Bongiorno – proseguono i consiglieri comunali di opposizione –  l’inclusività non è di certo una ideologia, ma anzi un dovere, una necessità etica, un bisogno che chi amministra la cosa pubblica deve perseguire e praticare in ogni campo, anche quello lessicale: questo ci insegnano le nuove generazioni e bene ha fatto la Camera di Commercio, proprio rivolgendosi ai giovani, a scegliere di utilizzare il simbolo che parifica i generi, con la consapevolezza che tutti coloro che comunicano hanno una grande responsabilità, ivi compresa quella di fare sentire qualsiasi destinatario incluso nel messaggio.”

“Se infatti è vero che il tema di un linguaggio realmente inclusivo è complesso e non si adatta alla polemica politica spiccia
– spiegano ancora PD, M5S e Forlì e Co. – , è altrettanto certo che la lingua non è qualcosa di statico e immutabile, ma qualcosa che sempre si è modificato con le trasformazioni della società.  Il tema non è quindi quello di affermare una ideologia attraverso un nuovo linguaggio, ma di prendere atto che oggi la società è caratterizzata da una pluralità di identità e soggettività e che, coerentemente, anche la lingua si fa diversificata e plurale.”     

  “Quanto a Bongiorno
– si legge sempre nella nota – , le sue dichiarazioni sono particolarmente inopportune in ragione del suo ruolo di amministratore unico di FMI, la società partecipata che si occupa del trasporto pubblico e scolastico nel territorio forlivese, che non può in alcun modo discostarsi da principi rigorosi di inclusione e solidarietà, tanto nel suo rapporto con i dipendenti quanto con gli utenti del servizio pubblico. Se da una parte infatti è giusto aspettarsi che chi ricopre ruoli enti pubblici misuri al massimo le proprie esternazioni e critiche nei confronti di altre istituzioni , dall’altra non si può tacere la gravità di una sovrapposizione senza precedenti a fronte di parole  che, a tutti gli effetti, risuonano  come una inaccettabile censura di partito a una istituzione”. 

“Ci chiediamo infine – concludono i gruppi consiliari di minoranza   per quanto tempo ancora il Sindaco Zattini continuerà ad eludere la questione, legittimando una situazione di totale incompatibilità fra i due incarichi detenuti da Bongiorno che si fa di giorno in giorno più palese e inaccettabile agli occhi dei cittadini”.

Al comunicato dei gruppi consiliari comunali PD, M5S e Forlì e Co. si associa anche la segretaria del PD Forlivese Gessica Allegni,  che definisce “sconcertanti e fuori dal tempo le affermazioni di Bongiorno”, osservando che l’iniziativa della Camera di Commercio è di per sé lodevole, come lo è la scelta di utilizzare il linguaggio inclusivo, ormai conosciuto e diffuso tra le giovani generazioni, che evidentemente non vivono nel medioevo descritto da Fratelli d’Italia e in cui forse i due esponenti della destra locale vorrebbero farci tornare”.

“Sarebbe ridicola, questa polemica – prosegue Allegni – se non fossero gravi le ragioni che la animano. Una sottocultura di destra, fortemente discriminatoria e questa sì, ideologica, che nella contestazione all’utilizzo di particolare segno grafico (che può piacere o meno) si svela in tutta la sua refrattarietà al riconoscimento delle diversità, della libertà delle persone di essere riconosciute per ciò che sono e si sentono, al di fuori di schemi vecchi e precostituiti”.“Tanto più grave che tali affermazioni arrivino da chi è a capo di una importante società partecipata come FMI: ancora una volta siamo di fronte a una ulteriore dimostrazione di come la destra intenda il governo della città e il rapporto coi cittadini, di certo non arretreremo di fronte a questa pericolosa deriva culturale.”

E sul tema interviene anche Lodovico Zanetti coordinatore circolo   Uaar-Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti di Forlì-Cesena che in una nota afferma: “Spiace l’attacco da parte di Vincenzo Buongiorno contro la Camera di Commercio,  “rea” dell’uso della schwa, lettera che viene utilizzata, insieme agli asterischi, per introdurre il concetto di neutro, che esiste in tante lingue, ma non nell’italiano. O, quanto meno, non esisteva , appunto, fino all’introduzione odierna. Perchè le lingue, sono vive, cambiano, si arricchiscono, si evolvono. Legittimo possa piacere o meno, ma eviterei battaglie quelle sì, ideologiche contro una lingua che si evolve. Si pensi ai pronomi personali, per rivolgersi al prossimo. Siamo passati dal tu romano all’introduzione del voi medioevale per le personalità, poi al lei, di provenienza spagnola (complotto gender, un pronome che nasce al femminile). E qui, vorrei ricordare che la politica dovrebbe evitare di entrare , a gamba tesa, sulla grammatica. Perché l’ultimo a farlo fu il regime fascista, che appunto, in nome dell’italica mascolinità tentò, per altro senza successo, di sostituire il lei con un virile voi. Una catastrofe, purtroppo non solo grammaticale, per l’Italia”.

“Ma se la critica  degli esponenti di Fratelli di Italia si limitasse alla sintassi, sarebbe banale.  Peggiora quando si parla di due generi, definiti alla nascita e immutabili. Perché dagli anni 60 si parla di identità di genere diversa dal sesso, e perfino un integralista come Khomeini arrivò a riconoscerlo, ammettendo interventi di riassegnazione di genere. Non è questione di politicamente scorretto, sono solo battaglie di retroguardia, perse in partenza. Il mondo è mutato, e oltre al cambio di sesso anagrafico dopo terapie ormonali e chirurgiche, ci sono sentenze, in Italia che lo consentono a prescindere. Consiglio gli amici  di Fratelli d’Italia di prenderne atto. Benvenuti nel terzo millennio, e complimenti alla Camera di Commercio forlivese, per esserci già.”: conclude Lodovico Zanetti.