giovedì, Marzo 7, 2024
HomeEmilia-RomagnaPost alluvione, la briglia sul Savio, nel cesenate, in 3 mesi ha...

Post alluvione, la briglia sul Savio, nel cesenate, in 3 mesi ha fermato 90 metri cubi di legname trasportati dalle piene

(Sesto Potere) – Cesena – 7 marzo 2024 – In appena tre mesi di funzionamento (la sua costruzione è stata ultimata alla fine di novembre scorso) ha permesso di fermare 90 metri cubi di legname trasportato dalle acque del fiume. È il risultato della prima sperimentazione della briglia selettiva sul fiume Savio, realizzata a Cesena, circa 300 metri a monte della località Ca’ Bianchi.

L’opera, finanziata dalla Regione con 95mila euro, è stata progettata e curata dai dai tecnici dell’Ufficio di Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la Protezione civile e la Sicurezza territoriale.

Come è fatta e come funziona

Alta circa 4 metri e mezzo e larga 30 metri, la briglia è formata da un traliccio centrale in acciaio, fissato sul letto del fiume con sei micropali, e da due travi posizionate sulle sponde, ancorate al terreno. È inoltre dotata di quattro funi in acciaio ad altissima resistenza, con un carico di rottura superiore a 40 tonnellate. La fune più bassa è posizionata sul fondo, a un’altezza tra un metro e mezzo e un metro e ottanta, la più alta può superare i quattro metri. Quando la legna trasportata dall’acqua finisce sulla struttura, viene intercettata dal traliccio e dalle funi disposte in modo da ridurre l’impatto. Il materiale bloccato viene quindi rimosso con mezzi dotati di pinze che accedono all’area della briglia da una pista lastricata.  

Il commento

“Si tratta di una briglia particolarmente innovativa, realizzata con l’obiettivo di intercettare e bloccare tronchi e rami trasportati nel corso delle piene, al fine di garantire l’efficienza idraulica del corso d’acqua- commenta Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile-. Già durante l’alluvione dello scorso maggio la briglia, ancora in costruzione, con il solo traliccio centrale ha contribuito a bloccare ingenti quantità di materiali: ora, a tre mesi dalla conclusione delle opere di costruzione, abbiamo un primo bilancio positivo che conferma l’opportunità e la necessità dell’intervento ai fini della sicurezza idraulica dell’asta fluviale”.