(Sesto Potere) – Verghereto – 19 marzo – Il Popolo della Famiglia di Forlì esprime solidarietà al parroco Wosa e alla comunità di Alfero di fronte al netto rifiuto opposto dalla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Daniela Corbi alla richiesta di poter effettuare la benedizione pasquale nel plesso scolastico della frazione di Verghereto.
“Si avvicina la solennità della Pasqua e tornano i tentativi di relegare il fatto religioso a una mera dimensione privata, negando le benedizioni a scuola”, interviene Mirko De Carli referente regionale del Popolo della Famiglia dell’Emilia-Romagna. (Nella foto) “Lo abbiamo già visto a Natale in altre scuole d’Italia, dove alcuni insegnanti o dirigenti dirigenti ideologizzati snaturano la festa cristiana riducendola a vuota celebrazione dell’inverno. Chi ha paura di una benedizione a scuola ? Vogliamo ricordare a alla preside di Alfero che se ogni giorno nei registri degli insegnanti e nei quaderni dei loro allievi è scritto una data precisa, è perché 2024 anni è accaduto un fatto che ha cambiato il corso dell’umanità, spaccando la storia tanto da segnare un discrimine decisivo nella linea del tempo”.
Aggiunge Carla Lodi, Popolo della Famiglia di Forlì: “Appellarsi alla laicità presuppone il grande equivoco su cui si fondano queste prese di posizione, ovvero che laicità sia sinonimo di ateismo di stato. Nelle nostre aule il crocifisso è il segno di una tradizione che ha dato alla nostra nazione identità e radici ineliminabili. Voler estirpare la nostra matrice cristiana è un atto discriminatorio e un’occasione persa di vera inclusione. Una benedizione non offende nessuno, chiudere le porte di una scuola è una provocazione inutile e un disdoro per l’istituzione scolastica”.