giovedì, Aprile 25, 2024
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Morrone (Lega): 25 aprile sia una festa di tutti gli italiani

(Sesto Potere) – Forlì-   25 aprile – “25 aprile. Dovrebbe essere una festa unificante, una festa di tutti coloro che credono nella libertà e nella democrazia. Una festa a perenne ricordo della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista e a testimonianza del ripristino di un saldo sistema democratico barriera a ogni altro regime autoritario. Purtroppo le sinistre si sono appropriate di questa festa, rendendola di parte e consegnandola alle piazze dell’odio e dell’intolleranza. Nonostante i travisamenti, gli insulti, i deliri antisemiti, noi continuiamo a pensare che il 25 aprile sia una festa di tutti gli italiani e rivolgiamo il nostro pensiero riconoscente a quei nostri compatrioti che, per motivazioni diverse, appartenenti a più culture politiche, non ebbero timori a esporsi e a combattere gli invasori e l’oppressione, sacrificando la loro vita in nome della libertà da ogni totalitarismo”.

Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.

“Ma la nostra eterna gratitudine va anche e soprattutto ai nostri liberatori, gli eserciti alleati, e alle decine di migliaia di soldati che si sacrificarono lontano dalla loro patria combattendo per liberare l’Italia e gli Italiani dall’occupazione e che oggi riposano nei tanti cimiteri di guerra sparsi nel nostro Paese. Un pensiero e un ringraziamento particolare ai soldati volontari della Brigata ebraica, arruolati nell’esercito alleato, che combatterono contro i nazisti sul Senio, nel ravennate, con atti di estremo coraggio. Decine di questi valorosi riposano nel cimitero di Piangipane (Ra) e in altri cimiteri di guerra in Romagna. La convinta adesione ai valori e ai principi di una democrazia veramente liberale emergono e si riconoscono quotidianamente attraverso azioni limpide e coerenti, che dovrebbero escludere gogne e strumentalizzazioni pregiudiziali. Le liste di proscrizione che ancora qualcuno cerca di comporre non sono certo strumento di democrazie convintamente liberali, ma misure di cui abusano ideologie e sistemi dispotici e totalitari”: conclude Jacopo Morrone.