(Sesto Potere) – Forlì – 13 ottobre 2023 – Presentata questa mattina sul piazzale dell’ex chiesa di San Giacomo, nell’area del complesso dei Musei del San Domenico, “l’Albero dei Tutti”, l’opera realizzata dall’artista Gregor Prugger, maestro indipendente della più antica tradizione scultorea espressiva di montagna. Installazione urbana dedicata alla memoria di tutte le vittime di mafia.
Un abete lungo 15 metri, con un impalcato mobile di rami ampio di oltre dieci metri, per più di trecento sculture ad innesto che rappresentano nel piccolo dettaglio realistico (da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino) le moltissime vittime di mafia: dai troppi poliziotti assassinati ai tanti magistrati, intellettuali, imprenditori e bambini…
Era un albero destinato a diventare legname, che è stato salvato, e affidato a Gregor Prugger, diventando un’opera d’arte. Ad ogni ramo una gemma-scultura che ricorda chi si è battuto e ha perso la vita nella lotta alle mafie.
Ad oggi la più grande opera scultorea sulla memoria della lotta alle mafie al mondo.
Un’opera colossale, l’ibrido contemporaneo più grande d’Europa, realizzata grazie al contributo della Provincia Autonoma di Bolzano e la partecipazione del Comune di Ortisei, in esclusiva per la Fondazione Falcone. Un progetto che ha avuto la piena collaborazione della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e di moltissime istituzioni locali.
Un’opera in viaggio per l’Italia: da Palermo a Roma, poi Bolzano, Trieste, Firenze, oggi Forlì e poi Milano e Venezia
Presente all’evento i rappresentanti della Fondazione Falcone: Alessandro De Lisi, giornalista, scrittore palermitano e curatore d’arte per la stessa Fondazione Falcone, la referente per la Fondazione Falcone in Romagna Simona Palo, e le massime autorità civili, religiose e militari.
Sono intervenuti: il prefetto di Forlì-Cesena Rinaldo Argentieri, il Questore di Forlì Lucio Aprile, il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, il vescovo di Forlì-Bertinoro Mons. Livio Corazza e il vice-presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e curatore delle grandi mostre del San Domenico Gianfranco Brunelli.
Presenti alcune scolaresche (vedi foto).
Tutti si sono detti onorati di poter ospitare nella nostra realtà cittadina un così importante e tangibile simbolo dell’impegno nella lotta alla mafia, anche attraverso la conservazione della memoria e il ricordo indelebile di coloro che hanno perso tragicamente la vita per mano criminale.
L’occasione per rinnovare l’impegno di tutte le istituzioni e di tutta la società civile a non dimenticare mai le tante vittime innocenti e a onorarle.
Ma non solo il simbolo della memoria, anche emblema di un riscatto civile: dalle stragi di mafia nacque il riscatto dei palermitani onesti.
L’esposizione forlivese è stata resa possibile grazie alla partecipazione della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, del Comune di Forlì e dal sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e del Circolo Aurora.