(Sesto Potere) – Bologna – 14 dicembre 2024 – “Essere qui è un messaggio che abbiamo voluto inviare da subito e in maniera molto chiara: per tante ragioni, la Giunta dell’Emilia-Romagna ha molto bisogno della relazione e del confronto con il Patto per il Lavoro e per il Clima”.
Così il neo-presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale ha ribadito la centralità dello strumento che da dieci anni riunisce oltre 60 realtà della regione, tra associazioni di impresa, sindacati, enti locali, università, mondo del volontariato e del terzo settore, banche ed enti di ricerca, come interlocutore principale per discutere e condividere tutte le scelte politiche più strategiche.
Una volontà rappresentata anche dalla scelta di convocare il primo confronto con tutti i firmatari del Patto – ieri pomeriggio – nel primo giorno di operatività della nuova Giunta, presente al completo.
“Il modello del Patto è assolutamente confermato- hanno assicurato de Pascale e il vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-: per le difficoltà e le criticità che abbiamo davanti e per un’altra ragione, da non sottovalutare, che è la volontà di potenziare e rafforzare tutti gli strumenti di dialogo e concertazione di questa amministrazione, perché rappresentano un’opportunità di conoscenza di tutto quello che c’è fuori dall’istituzione regionale”.
De Pascale e Colla hanno anche annunciato l’invio a breve di una lettera alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro: “Un ambito purtroppo quotidiano e costante, che negli ultimi mesi ha visto episodi molto gravi nel nostro territorio e per questo abbiamo bisogno di fare un punto nel Patto per il lavoro e per il Clima con la ministra: vogliamo e dobbiamo mettere in campo un impegno superiore”.
Inoltre, massima attenzione è dedicata in particolare ai settori dell’automotive e della moda, sui quali l’intenzione espressa da De Pascale e Colla è “valutare alcune proposte anche insieme al Governo nazionale, a partire dalla proposta di ammortizzatori in deroga e dall’accesso al credito”.