lunedì, Febbraio 10, 2025
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Foto Cine Club Forlì contro la violenza sulle donne:  mostra fotografica con ventotto opere esposte  

(Sesto Potere) – Forlì – 10 febbraio 2025 – Sarà visitabile fino al 16 febbraio 2025 la mostra fotografica dal titolo “Vogliamo essere musica. Insieme contro la violenza sulle donne”, allestita nell’Oratorio di San Sebastiano, via Bufalini, Forlì. L’esposizione, che sarà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30, vede la presenza di opere realizzate da socie e soci del Foto Cine Club Forlì: Elena Arcangeloni, Roberto Baldani, Roberto Benfanti, Patrizia Berti, Patrizia Casadei, Dervis Castellucci, Tiziana Catani, Milena Celli, Moreno Diana, Serena Ferlini, Loris Ferrini, Maria Ghetti, Paola Giuliani, Cinzia Giunchi, Loredana Lega, Deris Lombardi, Franco Luciano, Ivano Magnani, Alessandro Maldini, Leonardo Michelini, Ilice Monti, Rosalda Naldi, Nicola Penso, Verusca Piazza, Claudio Righi, Barbara Taglioni, Alessandro Tioli, Valerio Tisselli.
All’inaugurazione della mostra sono intervenuti Roberto Baldani e Tiziana Catani, rispettivamente presidente e responsabile delle mostre del Foto Cine Club Forlì, Michele Valli, consigliere della Provincia di Forlì-Cesena, valentina Ancarani, consigliere regionale, e Gabriele Zelli, cultore di storia locale, mentre il Violoncellista Paolo Baldani ha eseguito brani di Wolfgang Amadeus Mozart. 
Nel corso degli interventi è stato sostenuto che le opere, perché tali devono essere considerate, dei ventotto fotografi raccontano di come la la violenza contro le donne costituisca un elemento sociale caratterizzato da una specifica dinamica riconducibile alla cultura patriarcale, alla sperequazione di potere tra i sessi, alle relazioni fondate sul possesso e sul controllo maschile del corpo e della vita delle donne. Nella quasi totalità dei casi gli uomini uccidono le donne proprio per il loro essere donne, ovvero attrici sociali nella cultura patriarcale in cui ancora in una grandissima parte dei casi vivono soggette al potere maschile, sia nella sfera privata sia in quella pubblica. Pur limitando il campo di osservazione al solo nostro Paese occorre evidenziare che la libertà conquistata dalle donne attraverso le battaglie femministe è considerato molto negativamente nella mentalità retrograda di tantissimi uomini. Senza parlare della situazione di sottomissione codificata in altre nazioni e dei tentativi che da più parti vengono portati avanti per non concedere libertà alle donne, o mettere in pericolo il frutto di lotte e mobilitazioni di natura progressista.
Quando questa libertà viene esercitata, magari per scegliere chi amare o di interrompere una relazione, esse vengono punite da padri, fratelli, mariti, compagni o ex, anche con la morte. E in questi casi si deve parlare di femminicidi. Nel nostro Paese, secondo i dati ufficiali, mentre i reati violenti e gli omicidi continuano a diminuire, la violenza di genere è invece in aumento e vengono uccise purtroppo tante, troppe donne ogni anno. Attualmente in Italia una legge del 2013 riconosce l’aggravante dell’omicidio commesso nell’ambito di un rapporto di parentela o di convivenza, senza però che sia stato codificato il reato di femminicidio e di molestie sessuali.
In ogni caso gli strumenti più adeguati per contrastare la violenza maschile rimangono sempre la prevenzione, la diffusione di una cultura del rispetto della differenza sessuale e la relativa formazione e specializzazione degli operatori che sono chiamati ad applicare le norme. Ed è per questo che anche una mostra fotografica come quella allestita da ventotto fra socie e soci del Foto Cine Club Forlì può essere un momento importante per formare una cultura rivolta alla eguaglianza di genere e al rispetto reciproco.