(Sesto Potere) – Forlì – 16 luglio 2025 – Presentato oggi in conferenza stampa il Comitato scientifico per lo studio, l’analisi ed il restauro della Pala d’Altare “l’Estasi di San Francesco”, la tela dipinta nel 1651 da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (1651 – 52) e oggi conservata nella prima cappella di sinistra della chiesa di Santa Maria in Schiavonia, a Forlì.
Nel Comitato docenti universitari e studiosi di chiara fama, che costituiscono una garanzia di prestigio e qualità per il perseguimento delle finalità, in una visione aperta al livello nazionale e internazionale.
Presenti in conferenza stampa tre su quattro componenti dello stesso Comitato scientifico: Valeria Tassinari, storica dell’arte, docente, presidente del Centro Studi Internazionale “Il Guercino” di Cento (Ferrara), curatrice e critica d’arte contemporanea; Paola Babini, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna; Maria Grazia Gattari, funzionaria tecnica scientifica della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara che ha seguito e curato molteplici opere legate al Guercino.
Impossibilitato a presenziare, per motivi di lavoro, Giovanni Gardini: storico dell’arte, docente, curatore e critico dell’arte antica e moderna, laureato all’Università degli Studi di Bologna a Ciclo Unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali. Attualmente insegna, presso il Dipartimento “Cristianesimo e Beni Culturali”, presso il Campus di Ravenna.
Ha partecipato alla conferenza stampa anche Isabella Cervetti, la restauratrice che curerà, per conto della Diocesi, il progetto che sarà presentato in Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Marco Colonna, presidente dell’associazione culturale Metropolis, ha spiegato: “Con la costituzione formale del Comitato Scientifico prende ufficialmente il via il progetto tecnico di restauro dell’opera pittorica del Guercino custodita nella Chiesa di Santa Maria in Schiavonia. Questo progetto, che prenderà forma nel 2026, l’anno che coinciderà con il fervore della candidatura di Forlì a Capitale della Cultura del 2028, rappresenta un’opportunità unica non soltanto per la nostra città, ma per il mondo dell’arte in generale. Coniuga, infatti, le attività essenziali per la conservazione di un’opera di straordinaria in valore storico e artistico con un percorso di studio, divulgazione e applicazione delle più moderne tecniche scientifiche. Per garantirne l’efficacia, il progetto sarà articolato in diverse fasi fondamentali. Si partirà dalla pianificazione dell’intervento, con un’attenta valutazione dello stato di conservazione dell’opera e l’individuazione delle esigenze specifiche di ciascuna sua parte. Poi, il restauro sarà affiancato dalla creazione di un laboratorio aperto al pubblico e tecnologicamente avanzato, ispirato ai modelli delle principali istituzioni museali. Questo spazio permetterà non soltanto di seguire dal vivo le attività di restauro, ma anche di promuovere il dialogo tra scienza, arte e didattica, offrendo così un’esperienza immersiva pensata per studiosi, appassionati, scuole e semplici cittadini”.
Massimo Monti, socio della stessa associazione che s’è attivato in prima persona per la composizione della squadra, ha illustrato il Cursus honorum dei componenti del Comitato scientifico, che, nell’occasione, si sono presentati personalmente alla città.
Don Nino Nicotra, parroco dell’Unità pastorale delle chiese del Centro storico di Forlì, in rappresentanza della Diocesi di Forlì-Bertinoro, ha ringraziato i componenti del Comitato scientifico “che hanno messo la loro esperienza e le loro competenze al servizio di questa importante iniziativa” e ha fatto il punto del percorso che dovrà portare al recupero della tela. Sottolineando anche il fatto che è stato rinnovato nella chiesa anche il sistema di controllo e videosorveglianza a tutela della prestigiosa opera d’arte.

“In previsione delle attività di restauro abbiamo rinnovato il sistema di controllo e video-sorveglianza dell’opera del Guercino e della chiesa. L’auspicio è che, a partire dal restauro della preziosa tela, si giunga alla riscoperta di una chiesa significativa per la città come è Schiavonia e alla valorizzazione di questa area del centro storico. La speranza è che nel corso del 2026, l’anno dell’800° anniversario della morte di San Francesco, si possa completare il restauro dell’opera che raffigura il Santo così da rinnovare la devozione e il significato che la figura di San Francesco rappresenta ancora per Forlì”: ha detto tra l’altro don Nino Nicotra.
Come è noto per sostenere l’impresa è stata avviata una raccolta fondi, il cui ricavato sarà devoluto interamente a favore del progetto di restauro e varie iniziative sono in programma per finanziare il recupero del Guercino.
L’appello – lanciato in conferenza stampa e rivolto a cittadini e imprese – è che l’intera comunità forlivese concorra e contribuisca per come è possibile al progetto di portare al suo antico splendore la tela del Guercino.
Marco Colonna, proprio in tema di raccolta fondi per il restauro della Pala d’altare, ha ricordato l’importante collaborazione in corso con la scuola di musica Messaggio Musicale Federico Mariotti, diretta da Flavio Pioppelli: “Dopo la straordinaria serata/concerto del 5 aprile scorso in San Mercuriale, il prossimo 30 agosto, nel suggestivo scenario della Rocca di Ravaldino, è in programma, uno spettacolo musicale dedicato ai successi canori di Mina, una serata inserita nella rassegna estiva: ‘Arena Forlì-Rocca di Caterina Estate’, a cura dei musicisti della ‘Federico Mariotti’, accompagnati dall’orchestra Gran Concerto: una parte dell’incasso sarà devoluta al progetto di restauro”.
Nei prossimi giorni saranno forniti ulteriori dettagli.