(Sesto Potere) – Rimini – 6 giugno 2024 – Il 2 giugno in tutti gli stabilimenti balneari italiani si è svolta la prima delle giornate di mobilitazione della categoria indetta da SIB-Confcommercio e Fiba-Confesercenti le sigle sindacali maggiormente rappresentative dei balneari italiani.
In ogni stabilimento balneare è stata affisso un manifesto/locandina in cui, nel celebrare la Festa
della Repubblica, si ricorda che da ben 14 anni si è in attesa di una legge che applichi correttamente
la direttiva Bolkestein.
Sono stati oltre 10 mila i balneari che hanno affisso il manifesto nei loro stabilimenti balneari.
Dalla Sicilia alla Liguria; dalla Toscana alla Puglia; dal Lazio alla Sardegna; dall’Abruzzo alla Campania; dalla
Calabria all’Emilia Romagna.
Dappertutto i bagnanti sono stati accolti con questo manifesto di protesta delle Organizzazioni sindacali di categoria: “i balneari italiani hanno avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato italiano che garantiva la continuità di lavoro. Non possono essere penalizzati per questo”.
“La Direttiva Bolkestein così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea presuppone
l’accertamento della scarsità della risorsa. L’impossibilità cioè del rilascio di nuove concessioni. Il cosiddetto Tavolo Tecnico consultivo sulla mappatura delle concessioni demaniali marittime ha certificato
che nel nostro Paese vi è la possibilità del rilascio di nuove concessioni e che quindi nuovi operatori
possano svolgere questa attività. Non c’è pertanto necessità di “terremotare” un modello di balneazione attrezzata di successo e che il Mondo ci invidia”: spiegano Fiba e Sib.
È solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione che le sigle sindacali hanno in programma per spingere il Governo a emanare una legge di tutela di 30.000 aziende prevalentemente a gestione familiare.
“Si tratta di un settore costituito non da capitani d’industria dai forzieri ricolmi come purtroppo viene da tempo maliziosamente descritta ma di onesti lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e il frutto del loro lavoro”: concludono SIB – Confcommercio e Fiba-Confesercenti .