(Sesto Potere) – Roma – 8 febbraio 2024 – Anche se mancano poco più di 4 mesi al voto dell’8-9 giugno, l’Italia ormai da settimane appare in piena campagna elettorale per le Europee. Se ci si recasse oggi alle urne, Fratelli d’Italia – in crescita rispetto alle Politiche del settembre 2022 – otterrebbe il 28%; il PD avrebbe il 20%, mentre il Movimento 5 Stelle si attesterebbe al 15,8%. Al 9% la Lega di Salvini, al 7,2% Forza Italia.
È la fotografia che emerge dal primo sondaggio sulle Elezioni Europee realizzato dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, e pubblicato il 1° febbraio 2024.
In assenza di ulteriori alleanze o accordi, gli altri partiti non raggiungerebbero oggi la soglia del 4% necessaria per l’ingresso al Parlamento Europeo. Azione di Calenda otterrebbe il 3,8%, Verdi-Sinistra il 3,6%, Italia Viva il 2,7, Più Europa il 2%. Con un’affluenza stimata del 56% e più di 4 italiani su 10 che diserterebbero le urne.
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Il dibattito si concentra da giorni sull’eventuale candidatura delle leader dei due principali partiti come capolista in tutte le circoscrizioni. Demopolis ha analizzato l’opinione degli italiani sulla prossima scelta di Meloni e Schlein.
Tra le ragioni a supporto della candidatura della Premier, il 40% la vede come un’opportunità per pesare di più nella scelta della prossima Commissione Europea; il 26% come un’occasione per Giorgia Meloni di rafforzare il consenso di Fratelli d’Italia. Ragione prevalente del no, per quasi 2 italiani su 3, il fatto che è già Premier e non andrebbe di fatto al Parlamento Europeo.
Similari appaiono le ragioni del sì e del no alla candidatura di Elly Schlein. Per quasi un terzo si dovrebbe candidare per misurarsi nelle urne e rafforzare il consenso del PD; per il 26% avrebbe l’opportunità di polarizzare il voto e confrontarsi elettoralmente con la Premier. Motivo centrale del no alla candidatura della Segretaria del PD, indicato dal 68%, è che – se eletta – difficilmente lascerebbe Montecitorio per andare a Bruxelles.
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“Prescindendo dalle ragioni e dall’opportunità – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – si è misurato l’effetto sul consenso elettorale di una candidatura di Meloni e Schlein alle Europee. Con Giorgia Meloni capolista, Fratelli d’Italia guadagnerebbe 3 punti percentuali, attestandosi al 31%”.
Di minor impatto la candidatura Schlein: farebbe comunque guadagnare un punto al PD che – in uno scenario polarizzato – otterrebbe il 21%, staccando di 6 punti il M5S di Conte.
Penalizzati dalla candidatura Meloni – secondo la simulazione di Demopolis per il programma Otto e Mezzo – sarebbero la Lega, che perderebbe 1 punto e mezzo percentuale, portandosi al 7,5%, e Forza Italia che calerebbe di quasi un punto, attestandosi al 6,3%. La distanza tra il partito della Premier e i suoi due alleati di Governo finirebbe con lo sfiorare alle Europee i 25 punti percentuali.
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