(Sesto Potere) – Forlì – 18 marzo 2024 – Il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, sostenuto da una coalizione di centrodestra, con la novità questa volta, del sostegno a suo favore di Italia anche di Viva e Azione e Per-Popolari Europeisti Riformatori, si ricandida. Collegate al suo nome Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, La Civica-Forlì Cambia. C’è l’appoggio anche del Popolo della Famiglia e del Pri. Ed anche del gruppo Centrodestra per Forlì al lavoro per la presentazione di una propria lista civica, sempre collegata a Zattini.
Il sindaco uscente, in occasione dell’apertura della sede elettorale a sostegno della sua ricandidatura ha ricordato che in caso di rielezione “sarà il primo sindaco degli ultimi venti anni a fare il secondo mandato a Forlì.
Lo incontriamo per una prima intervista, con le stesse domande formulate al suo rivale al voto dell’8 e il 9 giugno 2024, il candidato sindaco del centrosinistra, più i civici di RinnoviAmo Forlì e M5s, Graziano Rinaldini.
Zattini, come è nata la candidatura e qual è il clima nella coalizione che la sostiene?
“Già all’inizio del 2023 avevo dato la mia disponibilità ai gruppi di maggioranza a effettuare un secondo mandato. La risposta della coalizione è stata come un abbraccio vigoroso. Ho percepito fin da subito un sentimento di grande fiducia, rispetto e voglia di continuare a lavorare insieme per il territorio. In questi mesi abbiamo rafforzato lo spirito di squadra, allargandoci a nuovi importanti innesti, e abbiamo costruito un comitato elettorale animato da tanti giovani, professionisti e volti noti della città. In sede abbiamo riservato una porzione di parete alla voce dei cittadini, ai desideri di tutte quelle persone che magari cinque anni fa non ci hanno votato ma che oggi si riconoscono nella nostra rivoluzione dolce”.
Quali ritiene siano i temi più importanti da portare in questa campagna elettorale?
“Tutto è importante perché ci riporta a quel concetto di comunità che raccoglie tante diversità e altrettante problematiche. In questi mesi di campagna elettorale cercheremo di narrare ai forlivesi, con grande onestà e pragmatismo, ciò che abbiamo fatto in questi primi cinque anni di mandato per migliorare la città e ciò che andremo a fare per accelerarne la crescita, se torneranno a darci fiducia. Penso all’acquisto dell’ex Eridania e alla progettualità che dovremo portare a termine per rigenerare un’immensa area abbandonata situata a pochi passi dal centro storico. Penso all’ex convento della Ripa, il cui recupero è al centro di un importantissimo protocollo d’intesa con il Ministero della Cultura e il Demanio.
Poi ci sono gli impegni sul fronte della sicurezza e del centro storico, due sfide difficili e di ampio respiro che ci terranno impegnati con le Forze dell’Ordine, le istituzioni locali, le associazioni di categoria e i residenti per giungere – attraverso un complesso lavoro di squadra – a risultati concreti e condivisi”.
Perché i cittadini forlivesi dovrebbero votare Zattini?
“Sarò il primo sindaco dopo vent’anni a fare il secondo mandato. La continuità amministrativa è importantissima per una città come Forlì. Dieci anni sono la prospettiva minima per mettere a terra grandi progettualità e continuare un percorso iniziato cinque anni prima.
Cambiare significherebbe rimettere tutto in discussione, perché ogni Amministrazione ha priorità diverse. In questo momento ci serve dare certezze ai cittadini e le certezze, anche politiche, passano da una continuità programmatica che permetta alla città di accelerare il cambiamento”.
Punta al ballottaggio o la sfida si risolverà al primo turno?
“Se la situazione resta quella di oggi, con due candidati a sindaco, non ci sarà nessun ballottaggio”.
Quale sarà il primo atto amministrativo in caso di ri-elezione?
“Non ce n’è uno in particolare. Noi dobbiamo prima di tutto chiudere i cantieri del PNRR. Abbiamo una scadenza da rispettare e numerosi lavori in corso. Penso ad esempio a Corso della Repubblica, alla realizzazione del quarto stralcio dei Musei San Domenico, al recupero del Merenda o all’avvio della demolizione della scuola Piero Maroncelli.
Perdere di vista questo obiettivo significherebbe dover rinunciare a milioni di euro di finanziamenti e a un’opportunità di crescita e rinnovo per la nostra città che non ha precedenti”.