(Sesto Potere) – Bologna – 8 ottobre 2025 – La notizia che il Dipartimento del Commercio Usa vorrebbe aggiungere alla tariffa del 15% già in vigore un nuovo dazio antidumping del 91,74% sulla pasta Made in Italy, facendo salire l’ imposizione complessiva al 107%, ha suscitato la reazione immediata del sindacato Ugl.
“Vediamo in questo annuncio una minaccia mascherata da lotta a una presunta concorrenza sleale. Manifestiamo molte perplessità sui calcoli delle autorità Usa. Il vero obiettivo è a nostro parere colpire un comparto Made in Italy che negli Stati Uniti ha raggiunto nel 2024 un valore di 671 milioni di euro. E in questo valore dobbiamo ricordarci che giocano un ruolo le aziende dell’Emilia Romagna e il settore della produzione del grano che nella nostra regione rappresenta il 35% del grano tenero e il 12% del grano duro nazionale. Il contraccolpo, dunque, per la nostra economia sarebbe evidente”: spiega il segretario territoriale di Ugl Emilia-Romagna Tullia Bevilacqua.
L’Italia ha depositato una memoria formale a sostegno delle aziende colpite da questo provvedimento ed è stata sensibilizzata la Commissione Europea (intervenuta a sua volta con una memoria dal contenuto analogo), avviando contatti con le autorità statunitensi.
“Vorremmo, altresì, che prendesse posizione ufficiale anche il presidente della regione Emilia-Romagna Michele de Pascale. Affinché la sua voce si aggiunga a quella delle istituzioni, delle associazioni di categoria che giustamente hanno lanciato un grido di allarme. Colpire un distretto rilevante della nostra economia vuol dire indebolire le nostre aziende e mettere a rischio centinaia di posti di lavoro. E come sindacato non possiamo accettarlo”: conclude il segretario territoriale di Ugl Emilia-Romagna Tullia e Bevilacqua.
In Emilia-Romagna, il grano è coltivato in tutte le province, ma le maggiori superfici dedicate sono concentrate nelle pianure, con picchi di produzione in Bologna, Ferrara e Ravenna, che formano un quadrilatero dove la produzione è più intensa. Ma anche Modena, Piacenza, Parma, Forlì-Cesena e Rimini hanno produzioni significative di grano tenero e duro.