mercoledì, Luglio 16, 2025
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 Dazi Usa, Lo Giudice (Ugl): “Saranno colpiti duramente i distretti produttivi della Romagna”

(Sesto Potere) – Forlì – 16 luglio 2025 – “I dazi al 30% dal 1° agosto sui prodotti europei, e dunque italiani e, ovviamente, della nostra regione e dei distretti industriali romagnoli, che dovranno essere esportati negli Stati Uniti arrecano un grave danno alle filiere che caratterizzano la nostra economia: la food valley, la motor valley, il manifatturiero, la moda, e il packaging”: a lanciare l’allarme, con un comunicatoi stampa, è Filippo lo Giudice, segretario territoriale di Ugl Romagna.

Il sindacato evidenzia che le nuove tariffe: “incideranno pesantemente sui 1.636 milioni di euro derivanti dall’export della nostra regione, con gravi ripercussioni non soltanto sulla produzione ma, per effetto dei maggiori costi, sui consumi e la forza lavoro”.

“Prodotti tipici e lavorati alimentari, che costituiscono il 52,9% dell’export dell’Emilia-Romagna, e accessori di moda (che vale un 21,5%), potranno subire i primi contraccolpi e certamente non saranno assorbiti nei mercati interni, vista l’attuale flessione delle vendite e la frenata sui consumi nel nostro Paese. Piuttosto si darà una nuova spinta a un fattore speculativo, con un ulteriore aumento dei prezzi, che colpiranno, in ultima istanza i consumatori. Alimentando una spirale disastrosa nel mercato interno”: afferma, ancora Filippo lo Giudice.

“E oltretutto la questione dazi era già stata sperimentata dalla nostra economia in occasione delle tariffe aggiuntive che lo stesso Trump aveva imposto nel suo primo mandato presidenziale. Una misura, pur ridotta rispetto a quella paventata questa volta, che aveva portato a un calo delle vendite a doppia cifra per i prodotti colpiti e una ricaduta negativa sui bilanci delle aziende italiane”: ricorda il segretario territoriale di Ugl Romagna.

“In Romagna l’industria alimentare (pasta, formaggi, vini, salumi, ortofrutta lavorata e trasformata, marmellate e confetture omogeneizzate, dolci…) può contare su alte percentuali di export e, dunque, se i nostri prodotti dovessero scomparire dagli scaffali americani si fornirebbe un’occasione indesiderata alla cosiddetta industria dell’italian sounding, cioè quei prodotti contraffatti realizzati all’estero che si richiamano nei nomi e nelle forme al Made in Italy. Così da danneggiare quelle medio e piccole imprese che rappresentano l’ossatura della nostra economia”: continua Filippo lo Giudice.

“Ma ovviamente, con i dazi, non si registrerà soltanto un calo dei consumi nel mercato interno, ma – con l’inevitabile aumento dei prezzi – anche negli Stati Uniti si venderà di meno. E c’è da sperare che resistano i prodotti dei nostri distretti romagnoli esportati all’estero come la moda, l’occhialeria e gioielleria, i prodotti in metallo, i mobili e i divani di alta gamma. Resta il fatto che i dazi sull’export europeo colpiranno principalmente l’Italia e in particolare l’Emilia e la Romagna, regione che vanta il più alto export pro capite verso gli Stati Uniti. Dunque, come sindacato siamo preoccupati e possiamo già anticipare che – in presenza di effetti negativi – chiederemo alla Regione che possa aiutare le imprese a compensare i mancati introiti, così da garantire i posti di lavoro così duramente messi a rischio”: conclude il segretario territoriale di Ugl Romagna, Filippo lo Giudice.