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Confindustria Romagna: gli eventi del 2023 hanno messo a dura prova il territorio. Nel 2024 rilancio del progetto ‘Città Romagna’

(Sesto Potere) – Forlì – 13 dicembre 2023 – Un anno particolare per la Romagna, iniziato brillantemente e poi stravolto a maggio dall’alluvione che ha costretto a mettere in campo nuovi piani e strategie per potere affrontare la situazione nel modo migliore, come Associazione e come singole imprese.

Con questa sintesi il Consiglio di Presidenza di Confindustria Romagna, nell’headquarter di Technogym a Cesena, ha tracciato un bilancio dell’anno che si sta chiudendo e sull’attività dell’associazione in questi mesi così complicati.

Dopo la relazione introduttiva del Presidente Roberto Bozzi, tutti i vicepresidenti (nella foto in alto) sono intervenuti nel dettaglio delle loro rispettive deleghe. 

Leggendo i dati, al di dell’emergenza climatica vissuta dalla Romagna, il centro studi di Confindustria evidenzia un rallentamento a livello generale rispetto al 2022, quando il PIL era cresciuto del +3,7%: per il 2023 il Centro Studi nazionale prevede un incremento annuo del +0,7%. La crescita nel 2024 è stimata al +0,5%, mentre a marzo scorso era oltre il doppio, +1,2%. Il rallentamento, che riguarda il secondo semestre 2023, è dovuto all’effetto negativo dei tassi di interesse elevati sulle imprese e sulle famiglie, e a una dinamica negativa del commercio internazionale.

La Romagna non è immune da questo scenario, su cui gravano gli effetti dell’alluvione.

La tenuta è stata ottima, ma i danni non sono scomparsi: le imprese colpite hanno ripristinato in tempo record l’indispensabile per proseguire l’attività e non perdere quote di mercato, ma questo non significa che le difficoltà siano state risolte o i problemi cancellati: ha evidenziato Confindustria Romagna. 

“Ci auguriamo – ha spiegato il Presidente Roberto Bozzi – che l’arrivo dei ristori possa portare un po’ di sollievo a tutte le persone colpite e alle nostre aziende che fino ad oggi si sono rialzate da sole, con coraggio e determinazione, senza piangersi addosso. Questo anche grazie ad una cultura del fare impresa che è parte del DNA della gente di Romagna. Ora va affrontato l’importante tema del credito di imposta, che è inserito come norma primaria nella bozza di legge Finanziaria e auspichiamo venga confermato, per poi avere le modalità operative da parte della struttura commissariale a inizio anno. Come Confindustria, in audizione parlamentare sul ddl Bilancio abbiamo chiesto la possibilità di scontare il credito con la banca: nella norma è previsto che, in caso di accesso al finanziamento agevolato, il beneficiario matura un credito di imposta, fruibile esclusivamente in compensazione. Riguardo a quest’ultimo aspetto, manca una disposizione che attesti – così come previsto in passato per analoghe misure di sostegno alle imprese colpite da eventi calamitosi – la possibilità per l’impresa beneficiaria di cedere il credito di imposta maturato alla banca. Tale previsione è necessaria al fine di consentire alle imprese danneggiate, anche quelle che non hanno sufficiente capienza fiscale, di poter beneficiare pienamente del contributo pubblico”. 

Roberto Bozzi

In un periodo storico così difficile per Confindustria Romagna è ancora più alta la convinzione che sarà l’unione a fare la differenza.

Nel 2024 sarà rilanciato con forza dall’associazione il progetto “Città Romagna” perché diventa sempre più necessario rafforzare il territorio sotto ogni punto di vista – infrastrutturale, idrogeologico, culturale e identitario – rafforzando così l’intera Regione e partendo da caposaldi prioritari come energia e ambiente, connessioni e infrastrutture, stile di vita, welfare, conoscenze e formazione.

Tra i temi proposti:  le connessioni e le infrastrutture. “Un territorio che vuole confrontarsi e competere con il resto del mondo deve essere facilmente accessibile per merci e persone: da questo punto di vista la sua dotazione infrastrutturale è fattore di competitività imprescindibile. Riteniamo fondamentale un corridoio adriatico fino a Bari che intersechi in Romagna l’Alta velocità per Milano e il nord, a servizio di attività produttive, studenti e cittadini in modo baricentrico tra fiere, aeroporti e porto di Ravenna”: ha spiegato il Presidente Roberto Bozzi.

“Conviviamo con alcune storture – ha aggiunto il Presidente di Confindustria Romagna – che rendono difficoltoso confrontarsi e dialogare per lo sviluppo armonico della comunità – ad esempio due divise Camere di Commercio, per quanto collaborative – mentre vediamo che altre associazioni e organizzazioni stanno intraprendendo un percorso di fusione logico e naturale, e chi lo ha fatto da tempo oggi ne raccoglie i frutti, ha una conoscenza più completa del territorio, dei suoi attori e delle sue diverse dinamiche, parla con una voce sola e con un’identità meglio definita e composta da alcuni capisaldi prioritari”.

“Un territorio compete se ha infrastrutture per essere facilmente raggiungibile da merci e persone, in ingresso e in uscita. Riteniamo fondamentale un corridoio adriatico fino a Bari che intersechi in Romagna l’Alta Velocità per Milano e il nord a servizio di attività produttive, studenti e cittadini in modo baricentrico tra porto di Ravenna, fiere ed aeroporti. Confindustria Romagna tiene dunque alta attenzione
all’iniziativa e ne auspica fortemente la realizzazione, come peraltro già evidenziò lo studio “Città Romagna”: ha commentato Alessandro Pesaresi, delega Confindustria al riminese, per mobilità e infrastrutture.

Molto severo l’intervento di Pierluigi Alessandri, delega all’internazionalizzazione e all’attrazione di investimenti esteri di Confindustria Romagna, che ha criticato lo stato dell’arte dell’accoglienza interna ed esterna agli scali aeroportuali di Forlì e Rimini, auspicando una sinergia, un accordo, su scala regionale tra il Ridolfi e il Fellini.

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