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Clima, 9 comuni italiani su 10 sono a rischio idrogeologico

(Sesto Potere) – Bologna – 14 febbraio 2024 – L’ arrivo dell’ultima ondata di maltempo con l’attesa (in agricoltura) pioggia, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio temporaleschi, può salvare l’Italia dai danni causati dalla siccità in un inverno caldo e secco che ha fatto segnare fino ad ora tra dicembre e gennaio una temperatura superiore di 1,7 gradi la media storica del periodo 1991-2020 accompagnata da una preoccupante assenza di neve e pioggia.

Afferma la Coldiretti nel commentare la tendenza meteo dopo un 2023 in cui è caduto il 14% di acqua in meno secondo i dati Isac Cnr di Bologna.

A preoccupare è anche il rischio idrogeologico su un territorio in cui oltre 9 comuni su 10 (il 93,9% del totale) hanno aree a rischio per frane ed alluvioni (come dimostrato nelle esondazioni in Romagna del maggio scorso) anche a causa del cambiamento climatico in atto.

I forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano – sottolinea la Coldiretti – di provocare danni poiché i terreni secchi resi più fragili dalla siccità non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Al contrario le precipitazioni diffuse e non violente sono importanti per colmare in deficit idrico in una situazione in cui – precisa la Coldiretti – c’è scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale Appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud con apice nelle isole.

La siccità – conclude la Coldiretti – mette a rischio le semine di cereali, legumi, ortaggi ma anche il foraggio nei pascoli che risulta in netto calo. La mancanza di acqua provoca ripercussioni anche sui costi per le imprese aumentati anche a causa del rialzo delle quotazioni del foraggio.

L’agricoltura italiana è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” afferma la Coldiretti nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 5.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm ma servono anche – conclude Coldiretti– investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno.

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