(Sesto Potere) – Bologna – 12 dicembre 2023 – Augusto Antonio Barbera, (nella foto dell’Alma mater in alto), giurista e politico italiano, professore emerito di diritto costituzionale nell’Università di Bologna, già Ministro per i rapporti con il Parlamento nel governo Ciampi, e dal 21 dicembre 2015 giudice della Corte costituzionale, è stato eletto oggi presidente della stessa Consulta. Assolverà il mandato per un anno.
Si congratula con lui il sindaco di Bologna Matteo Lepore.
“Vorrei rivolgere le più vive felicitazioni e tanti auguri di buon lavoro a nome della città di Bologna al professore Augusto Barbera, per l’elezione a presidente della Consulta. Barbera è un giurista raffinato e un maestro del diritto di indiscussa autorevolezza, che ha formato generazioni di studenti e studentesse. Conosciamo da vicino il suo impegno e da bolognese non ha mai fatto mancare alla nostra comunità il suo contributo intellettuale, con iniziative di grande valore soprattutto per le riforme istituzionali. Un punto di riferimento importante, quindi, non solo per il mondo accademico ma anche per le istituzioni tutte, che nel suo percorso professionale e civile ha servito con dedizione, competenza ed equilibrio. Capacità che saranno ancora una volta a servizio del Paese nel delicato ruolo di presidente della Corte Costituzionale.”: il commento di Matteo Lepore.
“Desidero inviare un caro saluto e un forte abbraccio al professor Augusto Barbera, insieme alle congratulazioni per la nomina a presidente della Corte Costituzionale. Lo faccio a nome di tutta la Regione e dell’intera comunità emiliano-romagnola, di cui siamo orgogliosi faccia parte ormai da tanti anni”: le parole del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che prosegue: “Professore emerito di Diritto costituzionale all’Università di Bologna, dove è stato ordinario fino al 2010, consigliere regionale in Emilia-Romagna per due anni, parlamentare e ministro, il presidente Barbera rappresenta una garanzia assoluta per il pieno rispetto del dettato costituzionale, a beneficio soprattutto dei cittadini, dei territori, della collettività e del bene pubblico”.
“Infine, egli stesso, con la sua esperienza, il suo esempio al servizio delle istituzioni pubbliche e l’insegnamento a tanti giovani nella sua carriera accademica, ha contribuito a rafforzare il sistema valoriale e la coesione sociale in Emilia-Romagna, alla base di misure e decisioni- chiude Bonaccini- che più volte hanno aperto la strada nel Paese”.