martedì, Giugno 11, 2024
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Addio Pronto soccorso in Romagna arrivano 9 Cau. Bartolini (FdI): Bonaccini e la Regione Bonaccini faccia un passo indietro

(Sesto Potere) – Bologna – 18 dicembre 2023 – Entro fine 2023 saranno attivati in Emilia-Romagna i primi 30 Centri di assistenza e urgenza (Cau) nel quadro di una più ampia riorganizzazione delle cure primarie territoriali e del sistema di emergenza-urgenza regionale.

Dei 30 Cau che saranno attivati su tutto il territorio regionale entro il 2023, 9 saranno distribuiti in Romagna (5 nei Punti di primo intervento di Cervia, Cesenatico, Mercato Saraceno, Cattolica, Santarcangelo, 3 adiacenti ai Punti di primo intervento di Novafeltria, San Piero in Bagno, Santa Sofia, ed 1 adiacente al Pronto soccorso di Ravenna).

Per far conoscere i Cau ai cittadini la Regione ha predisposto una campagna di comunicazione ed ha attivato una pagina web dedicata alla riforma (https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza ) con le principali domande e risposte sui Cau.

“Così pagano solo i cittadini, il percorso intrapreso con i Cau per l’assistenza dell’emergenza-urgenza anziché alleggerire i Pronto Soccorso mette solo a rischio la salute delle persone: il decesso di Bologna avvalora purtroppo questa tesi. Se non ci sono spazi e posti letto nei pronto soccorso bisogna trovare il modo di aumentarli. Così come va implementato il personale medico-infermieristico, che dev’essere pagato in maniera equa e trattato meglio. Il governatore Stefano Bonaccini e l’assessore Raffaele Donini facciano un passo indietro sul tema e ci ripensino, la sanità pubblica non può essere gestita in questo modo”.

Ha commentato Luca Bartolini, ex consigliere regionale e coordinatore di Fratelli d’Italia per il comprensorio forlivese, che interviene duramente sulla Riforma dell’emergenza-urgenza attuata dalla Regione in Emilia-Romagna che prevede CAU a Cesenatico, Bagno di Romagna e Santa Sofia al posto dei Pronto Soccorso o punti di primo intervento che, rispetto ai CAU, dispongono di personale medico specializzato in emergenza-urgenza.

“Che vadano fatti tagli per rimediare ai tanti sprechi perpetrati negli anni dalle AUSL dell’Emilia-Romagna, come noi abbiamo più volte denunciato, arriviamo anche a comprenderlo – prosegue il dirigente di Fratelli d’Italia -. Ma questi tagli devono essere fatti nel modo giusto, ossia a partire dalla struttura elefantiaca creata con l’Ausl Romagna che sembra sempre di più un Ministero piuttosto che un’Azienda Sanitaria Locale, che appunto dovrebbe essere a misura d’uomo in ambito locale”.

“La mega Ausl è risultata invece utile solo a un crescendo di sprechi come le troppe assunzioni dirigenziali, molto discutibili e con super stipendi. È inaccettabile invece che vengano fatti tagli sul Pronto Soccorso, uno dei servizi base necessari alla sicurezza della salute dei cittadini. È brutto ricordarlo ma lo avevamo detto che i territori periferici, un tempo presidiati dal Ps, sarebbero stati i più penalizzati da questa riforma. Una riforma che non ha fatto altro che dequalificare l’assistenza sanitaria d’urgenza, costringendo i cittadini all’onere dell’autodiagnosi e lasciandoli nelle mani di medici privi, loro malgrado, di un’adeguata specializzazione, come i medici di medicina generale, le guardie mediche alle prime armi oppure gli specializzandi”: ha concluso Luca Bartolini.