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Abbigliamento: in 5 anni 9mila attività in meno. Sempre più italiani comprano on-line, soprattutto al Centro-Nord

(sesto Potere) – Roma – 18 Dicembre 2023 – Pandemia, cambiamenti nelle abitudini di consumo e fiammate inflazionistiche stanno mettendo a dura prova i negozi di abbigliamento lungo lo stivale. Negli ultimi cinque anni il numero di negozi di abbigliamento è sceso di oltre 9mila unità, attestandosi al 30 settembre scorso leggermente al di sopra dei 78.000 esercizi commerciali. Tra il 2019 e il 2023 il bilancio tra aperture e chiusure di attività nel commercio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati è quantificabile in una riduzione di quasi l’11% dei negozi. La frenata ha inciso pesantemente sulle imprese individuali (il 53% del totale del comparto) che, per il periodo in esame, hanno fatto registrare una diminuzione superiore al 12% (-5.891 unità in termini assoluti).

Questa – in sintesi la fotografia statistica scattata da Unioncamere e InfoCamere. Una dinamica, secondo l’associazione delle Camere di commercio guidata da Andrea Prete, che riflette anche la forte crescita del commercio online, con sempre più italiani che fanno i loro acquisti sulle apposite piattaforme dedicate.

La fotografia a livello territoriale restituisce l’immagine di una Italia con meno vetrine in tutte le venti regioni. Ad eccezione di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, dove si conta una variazione negativa in termini percentuale più contenuta, in tutte le altre regioni del Centro-Nord, a partire da Lazio, Marche, Toscane e Friuli Venezia Giulia si registrano perdite superiori al 10%.

Lazio, Lombardia e Toscana sono invece le regioni in cui la contrazione degli esercizi appare maggiore in termini assoluti: le tre regioni, infatti, determinano quasi la metà della variazione negativa registrata a livello nazionale (-4.272 attività nel periodo in esame, pari al 46% del totale).

A livello provinciale, le variazioni percentuali più importanti si registrano al Centro-Nord: a Roma, Ancona, Ferrara e Rieti per il commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento si contano diminuzioni superiori al 20% nell’arco dell’intero periodo considerato.

Qualche nota positiva arriva dal Sud, dove Crotone, Ragusa e Siracusa sono le uniche province in cui la variazione di attività dell’abbigliamento nel quinquennio è positiva, rispettivamente con +1,6% e +0,5% per le due città siciliane.

Il declino nei cinque anni esaminati ha interessato fortemente le componenti femminili e giovanili. E’, rispettivamente, di oltre 4.700 e 2.500 negozi la perdita registrata nel settore in termini assoluti, corrispondente ad una variazione percentuale negativa pari al 10% per le imprese “rosa” e di oltre il 26% per quelle under35.

Uno scenario sempre negativo, ma meno significativo in termini assoluti, risulta anche quello delle imprese straniere (il 10% sul totale del settore), dove sono state estromesse per sempre dal mercato circa 1.000 attività (-10,4% la diminuzione della componente straniera nel periodo).

Commercio di articoli di abbigliamento per regione

Confronto 2019-2023 – Variazioni assolute e percentuali. Graduatoria per variazione % del periodo


Totaledi cui imprese individualiTotaledi cui imprese individualiTotaledi cui imprese individualiTotaledi cui imprese individuali

30-set-2330-set-19Variazioni assoluteVariazioni %
Lazio8.3893.25210.7654.569-2.376-1.317-22,1%-28,8%
Marche1.8229162.1221.113-300-197-14,1%-17,7%
Toscana4.7992.3805.5032.732-704-352-12,8%-12,9%
Friuli Venezia Giulia1.0055591.150673-145-114-12,6%-16,9%
Lombardia8.2643.8919.4564.521-1.192-630-12,6%-13,9%
Veneto4.4592.3715.0932.712-634-341-12,4%-12,6%
Liguria2.3081.2262.6151.423-307-197-11,7%-13,8%
Emilia Romagna4.7502.6235.3772.952-627-329-11,7%-11,1%
Sardegna2.0001.1262.2561.317-256-191-11,3%-14,5%
Piemonte4.0052.3794.4792.657-474-278-10,6%-10,5%
Molise459276510312-51-36-10,0%-11,5%
Umbria1.2656161.395696-130-80-9,3%-11,5%
Puglia6.0343.6826.6484.128-614-446-9,2%-10,8%
Basilicata855570934638-79-68-8,5%-10,7%
Trentino Alto Adige9614511.049518-88-67-8,4%-12,9%
Valle D’Aosta1328014388-11-8-7,7%-9,1%
Calabria3.3112.1273.5592.400-248-273-7,0%-11,4%
Abruzzo2.1441.0132.2801.160-136-147-6,0%-12,7%
Campania13.3187.60314.0048.114-686-511-4,9%-6,3%
Sicilia7.7494.5008.0394.809-290-309-3,6%-6,4%
Italia78.02941.64187.37747.532-9.348-5.891-10,7%-12,4%

Fonte: InfoCamere-Unioncamere, Movimprese