(Sesto Potere) – Bologna – 10 febbraio 2025 – Il caldo anomalo di gennaio mette a rischio le coltivazioni, favorendo il risveglio anticipato delle piante, già in fiore, ed esponendole al pericolo di un ritorno del gelo invernale che avrebbe l’effetto di bruciare le gemme.
A lanciare l’allarme è la Coldiretti dopo che il primo mese dell’anno è risultato il più caldo di sempre, secondo l’osservatorio europeo Copernicus, ponendo le basi per una vera e propria primavera fuori stagione.
Le alte temperature – sottolinea la Coldiretti – stanno sconvolgendo i normali cicli naturali da Nord a Sud della Penisola.
In Toscana e in Puglia sono già fiorite le mimose, in anticipo di oltre un mese, mentre in Sicilia si registra la stessa situazione sui mandorli. Nelle campagne pugliesi poi sono già pronti broccoli, cavolfiori e cicoria che avrebbero dovuto essere raccolti a marzo.
Un brusco abbassamento delle temperature avrebbe dunque – sottolinea Coldiretti – effetti devastanti. Oltre a ciò c’è il rischio del mancato soddisfacimento del fabbisogno di freddo che per tutte le colture, come ad esempio, l’olivo, è necessario per l’induzione alla fioritura, fatto che potrebbe ridurre le produzioni.
Ma con il caldo – aggiunge la Coldiretti – sopravvivono anche le popolazioni di insetti dannosi per le colture, a partire dalla cimice asiatica, per attaccare successivamente frutta, ortaggi e cereali nella prossima primavera.
E Coldiretti conclude ricordando che l’inizio del 2024 conferma la tendenza al surriscaldamento anche in Italia dove lo scorso anno è stato il più bollente mai registrato facendo registrare lungo la Penisola una temperatura superiore di 1,35 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr di Bologna che rilevano le temperature dal 1800.