(Sesto Potere) – Ravenna – 11 aprile 2024 – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ravenna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ravenna, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 3 cittadini albanesi (due uomini e una donna) ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione, detenzione di arma illegale, lesioni aggravate e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività di indagine è scaturita a seguito del ferimento di un cittadino albanese, mediante l’esplosione di plurimi colpi di arma da fuoco da parte di un uomo, avvenuto la sera del 15 dicembre scorso a Santerno (RA) nei pressi di un bar.
Le attività investigative hanno permesso di ricondurre le responsabilità in ordine al ferimento dell’uomo a un suo connazionale di 35 anni, nullafacente, domiciliato nell’agro di Russi, verosimilmente scaturito a seguito di un debito di denaro non onorato, conseguente ad una cessione di sostanze stupefacenti.
Il soggetto ferito, unitamente alla connazionale consorte di 39 anni, risulterebbe invece artefice di una strutturata attività di spaccio di droga nell’hinterland ravennate, che avrebbero portato avanti addirittura anche all’interno della stanza dell’ospedale civile di Ravenna nella quale l’uomo era stato ricoverato a seguito dei plurimi colpi di pistola che lo avevano attinto.
Le attività di perquisizione contestuali agli arresti hanno permesso di rinvenire e sequestrare nell’abitazione dello “sparatore” 50 grammi di hashish e 26 mila euro in contanti, abilmente occultati e rinvenuti all’interno delle fodere di alcuni capi di abbigliamento e nel doppio fondo di una custodia di orologi.
Il cittadino albanese oggetto dell’agguato del dicembre scorso, alla vista dei Carabinieri giunti presso la sua abitazione per arrestarlo, si è disfatto, lanciandolo dalla finestra, di un involucro contenente 100 grammi di “cocaina”, poi recuperato e sottoposto a sequestro.
Per tale episodio è stato quindi tratto in arresto anche in flagranza di reato.
Dopo le formalità di rito, i due uomini sono stati associati presso le Case Circondariali di Ravenna e Forlì; la donna posta agli arresti domiciliari.
Gli inquirenti hanno quindi fatto piena luce su un grave episodio che aveva destato non poco allarme sociale, considerato che la sparatoria era avvenuta davanti un esercizio commerciale dove erano presenti anche altre persone.