(Sesto Potere) Bologna – 20 gennaio 2024 – “La tutela dell’ambiente deve andare avanti di pari passo con il diritto dell’uomo di vivere e lavorare” questa la premessa del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, che dopo aver bollato come “un dibattito surreale” quello esploso attorno alla scelta del sindaco di Bologna Lepore di imporre il limite della circolazione a 30 all’ora in tutta la città, ironizza selezionando una delle motivazioni date dall’amministrazione comunale di sinistra: “Sentire il canto degli uccellini…”.
“No – afferma Salvini – , non siamo su Scherzi a Parte. Ecco una delle giustificazioni che Comune e sindaco Pd hanno dato a lavoratori e cittadini bolognesi per costringerli ad andare a 30 all’ora in tutta città. Una scelta ideologica insensata…”.
E con queste premesse si fa strada la possibilità – non smentita – che il Mit sforni una direttiva che, modificando il comma 2 dell’articolo 142 del Codice della Strada, restringa la possibilità di creare le cosiddette “zone 30” estese a interi centri urbani. Consentendo la creazione di “zone 30” soltanto ad aree limitate delle città.
Una norma che – se approvata – farebbe decadere il provvedimento adottato a Bologna.
A stretto giro è intervenuta l’assessora alla nuova mobilità, alle infrastrutture, al trasporto pubblico locale ed alla ‘Città 30’ Valentina Orioli con una dichiarazione: “Se il ministro Salvini intende proporre un decreto per limitare l’utilizzo degli autovelox per la zona 30 a Bologna, credo sia opportuno informarlo che nella nostra città non ci sono autovelox sulle strade con limite ai 30km/h. Posto che, come dovrebbe essere noto al ministro, gli autovelox vengono sempre autorizzati dalle Prefetture. Detto questo, le zone con il limite dei 30km/h sono state definite dal Comune di Bologna secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che devo dire non ha mai fatto mancare un fattivo supporto. Prendo atto che da ieri ad oggi il Ministro è passato dalla proposta di un Tavolo di confronto con il Comune, alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa. Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui, come sempre, valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare”.
Nel frattempo – ha annunciato l’assessore – saranno trasmessi al ministro Salvini gli atti che istituiscono la Città 30 a Bologna.
“Perché da quello che ripete in questi giorni intuisco non abbia molto chiaro il nostro provvedimento. Intanto perché non si tratta di una misura generalizzata, ma frutto di attente valutazioni, strada per strada, che copre il 70% delle strade cittadine, nel rispetto dei criteri definiti dal piano di sicurezza del ministero. L’auspicio è che si possano superare le posizioni ideologiche e andare nel merito di una misura in grado di salvare vite umane. Credo debba essere questo il solo criterio guida delle nostre azioni. Come Comune di Bologna, ma lo diciamo da mesi, accoglieremo ogni proposta che ci consentirà di migliorare e fare passi avanti per tutti.”: conclude Valentina Orioli.
Da parte sua il sindaco di Bologna Lepore mette in guardia dalle tante “fake news” pubblicate in questi giorni sui social e – come riporta un lancio di agenzia Ansa – pur difendendo la scelta che definisce “coraggiosa” di Bologna Città 30 (sulla quale, avverte, “non intende fare passi indietro”) annuncia di essere pronto a sedersi a un Tavolo al ministero dei Trasporti per “valutare, caso per caso, eventuali attenuazioni della misura in alcune aree della città”.