giovedì, Marzo 7, 2024
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8 marzo, Ordine degli psicologi Emilia-Romagna: “Le discriminazioni di genere si sconfiggano anche in azienda

(Sesto Potere) – Bologna, 7 marzo – Per combattere le discriminazioni di genere occorre agire anche nei luoghi di lavoro. E non focalizzandosi sulle vittime, ma portando nelle aziende una diversa cultura organizzativa inclusiva.

L’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, riflette sulla figura della donna oggi nel mondo del lavoro.

«Spesso, anche in ambito lavorativo si ragiona per stereotipi, e questo favorisce discriminazioni effettive che possono portare a gravi conseguenze sul benessere delle persone – spiega Carmelina Fierro, coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Psicologi regionale – ma anche alla possibile perdita di opportunità per le aziende stesse».

Sulla promozione di culture inclusive e non discriminatorie lavora da tempo l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, offrendo una formazione continua a professioniste e professionisti, partecipando a tavoli istituzionali sulle pari opportunità e a convegni sul territorio, attivando progetti attraverso la Commissione Pari Opportunità e vari gruppi di lavoro, fra cui quello di “Psicologia del Lavoro”.

Ma quali sono gli stereotipi in ambito lavorativo? Per esempio, che le donne siano meno portate in ambito scientifico e tecnologico, abbiano meno successo nelle attività logico-matematiche o che siano in difficoltà a prendere decisioni.

«Gli stereotipi sono scorciatoie che il nostro cervello mette in atto per semplificare la realtà – spiega Fierro – e questo ci porta spesso a non valutare nel concreto un caso ma ad attribuirlo a categorie precostituite, generalizzando e non considerando le differenze individuali. Questo processo può essere rischioso. Se pensiamo che i bambini maschi debbano giocare con le costruzioni e le bambine femmine a fare l’infermiera, potremmo precludere a una bambina l’opportunità di formarsi in un campo considerato “maschile”». Portare tali stereotipi sui luoghi di lavoro, sottolinea Sergio Sangiorgi, coordinatore del Gruppo di Lavoro dell’Ordine degli Psicologi regionale “Psicologia del Lavoro”, può significare creare le condizioni perché si verifichino situazioni discriminatorie, anche in termini di opportunità, che possono impattare fortemente sul benessere delle donne attraverso sintomi che rientrano in quadri clinici di natura traumatica e che possono necessitare di interventi psicologici mirati.

Come combattere, dunque, le discriminazioni sui luoghi di lavoro?

«Rivolgersi ad una psicologa o uno psicologo solo quando qualcuno è a disagio non è la strada giusta. Le aziende dovrebbero avvalersi di competenze in ambito psicologico per non perdere opportunità: valorizzare le persone anche nei percorsi di carriera interna, accompagnare un cambiamento nella cultura organizzativa – spiega Sangiorgi -, anche utilizzando le parole più adatte per gestire la comunicazione interna, per trasmettere i valori aziendali in modo più inclusivo e libero da stereotipi».