(Sesto Potere) – Rubiera (Re) – 18 febbraio 2025 – Sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico per plurimi episodi maltrattanti nei confronti della moglie è finito nuovamente nei guai in quanto arrestato dai carabinieri di Rubiera che l’hanno colto in flagranza del reato di violazione della misura cautelare a cui era sottoposto.
Nel dettaglio l’uomo era finito nei guai nel giugno dell’anno scorso allorquando era stato arrestato dai carabinieri. In particolare, aveva minacciato l’ex moglie di morte, dicendole di avere un ferro in macchina, telefonandole sul luogo di lavoro e inviandole un audio avvertendola che stava arrivando.
Arrivato dove lavorava la donna, non potendo entrare, sbatteva violentemente i pugni contro la vetrata della porta d’ingresso minacciandola con testuali parole: “sei andata dai Carabinieri, ora stai attenta che ti rompo la testa, ho il ferro in macchina non hai idea da oggi in poi quello che ti succederà, ti sto venendo a sfondare la testa, i Carabinieri non ti possono proteggere da me, ti aspetto sotto casa e ti ammazzo”.
Nell’occasione il 56enne, veniva bloccato dai carabinieri, che lo trovavano in possesso di una chiave inglese in acciaio avente una lunghezza di cm 40 totali.
Gravi condotte maltrattanti quelle riscontrate dai carabinieri che vedevano la Procura di Reggio Emilia richiedere e ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del gli arresti domiciliari, disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti dell’uomo accusato di maltrattamenti in famiglia.