(Sesto Potere) – Bologna – 16 febbraio 2024 – Si va verso le procedure per un accordo sindacale di cassa integrazione per i dipendenti, quelli italiani de La Perla Manufacturing e richiesta di un analogo percorso per quelli inglesi de La Perla Global Management UK Limited. Inoltre, è stato comunicato al tavolo che il giudice Maurizio Atzori ha formalizzato una richiesta di udienza con i professionisti delle procedure, italiana e inglese, che si dovrebbe tenere a breve. In seguito, su richiesta della Regione Emilia-Romagna, dovrà essere riconvocato il tavolo di crisi ministeriale de La Perla.
È quanto emerso nella giornata di ieri dal Tavolo di crisi convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy per affrontare la vicenda dello storico marchio di abbigliamento intimo di Bologna.
Al confronto hanno partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla, la sottosegretaria del Mimit, Fausta Bergamotto, (nella foto in alto col ministro) dirigenti del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il delegato al lavoro per la Città metropolitana di Bologna, Sergio Lo Giudice, i tre commissari giudiziali del Mimit – gli avvocati Francesco Paolo Bello, Francesca Pace e Gianluca Giorgi-, i due custodi nominati dal Tribunale di Bologna, Luca Mandrioli e Andrea Monari, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria e delle Rsu.
“Abbiamo appreso che i commissari de La Perla Manufacturing- ha detto l’assessore Colla al termine dell’incontro- hanno depositato istanza, e già avuto parere positivo da parte del giudice delegato, per avviare le procedure per l’accordo sindacale di Cassa integrazione dei dipendenti. Un fatto molto positivo, assieme all’impegno di far partire concretamente il dialogo tra le due procedure, quella italiana e quella inglese. In questo incontro l’obiettivo sarà quello di raggiungere un accordo al fine di rendere esigibile il marchio, l’attività e di conseguenza l’impiego delle maestranze. Da qui la nostra richiesta formale di riconvocare il tavolo subito dopo l’udienza, che è stata accolta dalla sottosegretaria Bergamotto”.
La Regione ha inoltre chiesto al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, come annunciato ieri anche dal presidente Stefano Bonaccini, una corsia preferenziale per il pagamento della cassa integrazione e lo sblocco delle pendenze precedenti.
“Il merito di aver potuto avviare questo nuovo passaggio con soggetti che hanno potere decisionale- ha chiuso Colla– va attribuito all’iniziativa delle organizzazioni sindacali e delle lavoratrici e lavoratori, ma anche alla velocità con cui il giudice delegato ha assunto formali e complesse decisioni. Abbiamo, inoltre, apprezzato la disponibilità e la competenza di tutti i professionisti incaricati, oltre alla disponibilità della struttura del ministero”.
Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto del Sindaco metropolitano di Bologna e delegato al Lavoro, ha commentato: “È urgente attivare la cassa integrazione per le lavoratrici che sono senza stipendio ormai da cinque mesi. Oggi al Tavolo presso il Mimit abbiamo avuto rassicurazioni e siamo dunque ottimisti sul fatto che si possa concretizzare al più presto. Non si tratta solo di garantire il diritto individuale delle persone ad avere il sostegno previsto dalla legge, ma anche di mantenere le maestranze sul sito. Occorre garantire a chi è interessato all’azienda di non trovarsi di fronte a un marchio che dietro non ha la ricchezza di centinaia di lavoratrici e lavoratori che padroneggiano le tecniche per produrre un manufatto che rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. Lasciarle andare via dall’azienda per mancanza di uno stipendio e degli ammortizzatori sociali previsti sarebbe uno spreco intollerabile”.
“La situazione – aggiunge Sergio Lo Giudice – è inedita e molto complessa, data la compresenza di due diverse procedure giudiziarie in Italia e nel Regno Unito. Qui da noi si è attivata una forte mobilitazione sociale, politica, istituzionale che vede nella difesa del sito di Bologna un impegno collettivo. Accanto alle tante azioni intraprese a tutti i livelli serve anche rendere più pregnante una relazione politica tra Italia e Regno Unito rispetto a un tema che rappresenta come non mai il Made in Italy. Faccio appello al Mimit affinché gli inglesi avvertano che c’è un nostro interesse nazionale nella difesa del futuro della Perla. Non lasciamo solamente alla burocrazia dell’incontro fra due procedure di due sistemi normativi diversi la risoluzione del problema”.