(Sesto Potere) – Bologna – 2 febbraio 2025 – “L’allarme lanciato da Cgil, Cisl e Uil sull’andamento dell’utilizzo della Cassa integrazione guadagni in Emilia-Romagna è da prendere molto seriamente. Soprattutto laddove evidenzia la necessità di ammortizzatori in deroga per le imprese artigiane e il comparto moda”.
Così il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, raccolgono le forti preoccupazioni delle organizzazioni sindacali emiliano-romagnole dopo la pubblicazione dei dati dell’Osservatorio Inps sugli ammortizzatori sociali. Dati che evidenziano che nel 2024 c’è stato un vero e proprio boom: sono state autorizzate 60,5 milioni di ore di cassa integrazione, oltre 21 milioni in più (+54,7%) del 2023.
“Mossi da questa consapevolezza- aggiungono Colla e Paglia-, in sede di Patto per il Lavoro e per il Clima ci siamo mossi fin dall’insediamento della Giunta per chiedere maggiore attenzione e tutele. Uno dei primi atti del presidente Michele de Pascale è stato l’invio di una lettera ai ministri Calderone, Urso e Giorgetti con la richiesta del rifinanziamento della cassa integrazione e di tutte le misure che possano aiutare lavoratrici e lavoratori in un momento di recessione”.
Il vicepresidente Colla ha ribadito con forza la richiesta della Regione Emilia-Romagna al tavolo del comparto Moda, che si è svolto la scorsa settimana presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. La ministra al Lavoro e alle politiche sociali, Calderone, ha aggiornato la discussione al 7 febbraio, senza chiudere alla possibilità di un rifinanziamento degli ammortizzatori.
“La Regione Emilia-Romagna- concludono vicepresidente e assessore Colla e Paglia– parteciperà per manifestare l’assoluta urgenza dell’intervento e la necessità che sia allargato alle imprese artigiane di ogni settore produttivo. Questo insieme alla richiesta di un provvedimento normativo che garantisca la piena copertura della cassa integrazione per tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti nella vertenza La Perla”.
Il 24 Gennaio 2025 è stato reso pubblico l’avviso di vendita unitaria degli asset del Gruppo La Perla, compresi marchio e stabilimento produttivo. Si è aperta così la fase di ricerca delle manifestazioni di interesse per dare una risposta industriale e occupazionale. Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse è stato fissato dai commissari per il 10 febbraio prossimo.
La crisi del Gruppo La Perla è stata gestita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy a partire dall’autunno del 2023, in risposta alle forti preoccupazioni espresse dai lavoratori riguardo alla gestione finanziaria del gruppo allora proprietario. In pochi mesi, il rapido deterioramento della situazione economica ha portato tutte le unità del gruppo in stato di insolvenza. La casa madre, situata a Londra e detentrice del marchio, operava al di fuori dell’Unione Europea, mentre il principale sito produttivo è localizzato in Italia, a Bologna, evidenziando la complessità della crisi.
In questo contesto, a febbraio 2024, grazie alla collaborazione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero del Lavoro, è stata garantita la cassa integrazione straordinaria per tutti i lavoratori delle società italiane de La Perla, evitando qualsiasi licenziamento.
Successivamente, con l’attivazione dell’amministrazione straordinaria, tutte le procedure concorsuali hanno lavorato, sotto la regia del Mimit, per raggiungere un’intesa innovativa – la prima di questo genere dopo la Brexit – finalizzata alla valorizzazione ottimale del Gruppo e a un coordinamento efficace tra tutte le parti coinvolte.
A settembre 2024, dopo una serie di sessioni ad oltranza presso il ministero, è stato siglato un accordo che ha permesso a La Perla Manufacturing di riprendere la produzione di capi a marchio “La Perla” e di garantirne la commercializzazione sul mercato.
Grazie a queste iniziative, il marchio La Perla ha potuto mantenere viva la sua presenza sul mercato, attraverso un’attività provvisoria che ha valorizzato le giacenze di magazzino e riattivato la produzione, dando un ulteriore contributo al rilancio del Gruppo.