(Sesto Potere) – Bologna – 29 luglio 2025 – Sono 64.825 gli iscritti che hanno completato la fase di iscrizione presso gli atenei italiani per il semestre aperto, di questi in 54.313 hanno scelto Medicina e chirurgia. Corso di laurea in Medicina e Chirurgia attivato anche dall’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna che vanta due sedi: Bologna e Forlì, che – quest’ultima – ha introdotto nell’anno accademico 2020/2021, è una delle due sedi distaccate dell’università.
Dal 2025-2026 prenderà il via la riforma voluta dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, (nella foto) che prevede il superamento dei test d’ingresso e l’istituzione di un semestre aperto con accesso libero e con la contemporanea iscrizione a un altro corso di studio affine.
Gli studenti iscritti al corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria sono 4.473, mentre sono 6.039 i ragazzi che hanno optato per il corso di Medicina veterinaria.
IL SEMESTRE APERTO
Tre gli insegnamenti del semestre aperto che inizierà il 1^ settembre: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia. Ciascuna materia permetterà di avere 6 crediti formativi (CFU) per un totale di 18. Al termine del semestre aperto, ciascuno studente dovrà affrontare gli esami di profitto sui tre insegnamenti. Le prove saranno uguali a livello nazionale e si svolgeranno in contemporanea, nello stesso giorno. Gli studenti avranno a disposizione due appelli: il primo si svolgerà il 20 novembre 2025; il secondo il 10 dicembre 2025. Ogni esame consiste nella somministrazione di 31 domande per ognuna delle 3 materie del semestre aperto: 15 a risposta multipla con 5 opzioni di risposta – di cui solo una corretta – e 16 a completamento. Per ogni prova si avranno a disposizione 45 minuti.
LA LETTERA APERTA DEL MINISTRO AGLI STUDENTI
“In 54.313 avete scelto di iscrivervi al semestre aperto in Medicina e chirurgia, in 4.473 avete optato per Odontoiatria e protesi dentaria e in 6.039 avete preferito Medicina veterinaria. È a tutti voi che do il benvenuto più caloroso nell’università italiana. Iscriversi a un corso di laurea – qualunque esso sia – è sempre un gesto potente. È molto più di una firma su un modulo. È la dichiarazione d’intenti di chi ha deciso chi vuole diventare… Quest’anno, però, voi non cominciate solo un percorso personale. Siete parte di un cambiamento importante, legato alla abolizione del test d’ingresso. Non è un dettaglio tecnico. È un cambio di paradigma. Si passa dalla selezione alla formazione. Da un quiz a crocette al coraggio di investire davvero sul talento. L’università torna ad essere quello che deve essere: una palestra di crescita,
non un muro da scavalcare. Un luogo che vi accoglie, vi ascolta, vi prepara. Non una porta sbattuta in faccia. I professori, si riappropriano della propria missione: accogliere, non respingere, formare non selezionare… sarete in tanti. Ma in un Paese che ha ancora uno dei tassi di laureati più bassi d’Europa, questo non è un problema. È un segnale di coraggio”: ha ricordato il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha aggiunto: “se servirà un’aula in più, si aprirà. Se ci sarà bisogno di un corso in più al pomeriggio, si attiverà… noi, come Ministero, ci siamo”.
E il Ministro ricorda come già lo scorso anno siano stati stanziati dal governo 25 milioni destinati all’edilizia e che per il 2025 si raddoppieranno a 50. Ed è stato portato il Fondo di finanziamento per il sistema universitario “a un livello mai raggiunto prima”: 9,4 miliardi di euro.