(Sesto Potere) – Forlì – 1 luglio 2024 — Al via già dal prossimo anno accademico (2024-2025) nel Campus di Forlì dell’Università di Bologna il corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica, il primo in Emilia-Romagna e tra i primi in Italia, nato per rispondere a una domanda di professionalità e competenze di alto livello sempre più richieste dall’industria nautica e dal mercato. Il corso si focalizzerà sulla cantieristica di imbarcazioni da diporto di alto pregio, un’eccellenza tipica dei cantieri adriatici.
Progetto, obiettivi e risorse stanziate per finanziarlo sono stati presentati oggi in conferenza stampa nella Sala del Consiglio della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì dai rappresentati della ‘squadra’ che ha visto affiancati in un proficuo lavoro pubblico e privato, rendendo possibile trasformare un’idea, fortemente attesa e voluta dal territorio, in realtà.
Presenti per la Regione Emilia-Romagnagli assessori Vincenzo Colla (Sviluppo Economico e Green Economy) e Paola Salomoni (Università e Ricerca); per l’Università di Bologna i professori Claudio Melchiorri, delegato del Rettore ai Rapporti con le imprese e ricerca industriale, e Alessandro Talamelli, referente per il Corso di studi in Ingegneria nautica; il direttore delle risorse umane Ferretti S.p.a. Andrea Brasini, il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Maurizio Gardini, il sindaco di Forlì Gianluca Zattini e il presidente della Camera di Commercio della Romagna Carlo Battistini.
Mission del corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica? Ideare, progettare e costruire imbarcazioni sportive e di pregio utilizzando materiali e tecnologie innovative.
Una delle peculiarità di questo progetto, che può contare su un finanziamento complessivo di quasi 7 milioni di euro (esattamente 6.857.900) riguarda infatti la presenza, accanto all’Università di Bologna e alla Regione Emilia-Romagna, di attori fondamentali del territorio: hanno deciso di contribuire con risorse proprie Ferretti S.p.a., Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Comune di Forlì e Camera di Commercio della Romagna.
Il corso, che la Regione finanzierà con 1,5 milioni per il primo triennio, è progetto vincitore del bando il cui esito è stato recentemente approvato da una delibera della Giunta regionale. Il bando rientrava nel percorso tracciato dalla legge regionale 2 del 21 febbraio 2023 pensata per attrarre e trattenere i talenti: persone ad elevata specializzazione che possono trovare in Emilia-Romagna un lavoro, un proprio spazio professionale o di ricerca, o intraprendere un percorso di ulteriore alta formazione.
Tra gli obiettivi da perseguire, come indicato all’articolo 6 della stessa legge, il sostegno, anche finanziario, alle università, enti di ricerca e altri soggetti dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione, la promozione di iniziative che nel quadro dell’offerta accademica del sistema regionale favoriscano la scoperta, creazione e valorizzazione di talenti ad elevata specializzazione in coerenza con gli ambiti della strategia regionale di specializzazione intelligente.
Il corso svilupperà diverse competenze che si ricollegano ad alcuni degli ambiti produttivi indicati nella strategia, in particolare quelli che coinvolgono mezzi di trasporto, meccanica e servizi di ingegneria, analisi e design, innovazione dei materiali, manufacturing 4.0, mobilità e motoristica sostenibile e innovativa, digitalizzazione, Intelligenza Artificiale, Big Data.
I finanziamenti
Agli 1,5 milioni messi a disposizione dalla Regione vanno aggiunti 2.362.900 euro dell’Università di Bologna e un contributo complessivo di 2.995.000 euro da parte degli altri cofinanziatori che insieme all’Università e alla Regione saranno parte di una cabina di regia, chiamata a riunirsi periodicamente per monitorare i risultati della nuova iniziativa didattica. Oltre a essere co-finanziatori, ciascuno dei membri sarà chiamato a ricoprire un ruolo legato alle proprie peculiarità.
Il Comune di Forlì (665mila euro di investimento) sarà chiamato da una parte a monitorare le esigenze del territorio e del sistema imprenditoriale, dall’altra a predisporre servizi, sostegni e facilitazioni al fine di rendere la città attrattiva per gli studenti. La Camera di Commercio della Romagna, (665mila euro) avendo la visione di insieme sulle dinamiche dell’economia e dell’occupazione in Romagna, potrà dare indicazioni rilevanti in merito all’aggiornamento di profili professionali e sbocchi occupazionali. Altri 665mila euro saranno messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, partner ideale per sostenere la partenza e lo sviluppo dell’iniziativa didattica visto che opera abitualmente in collaborazione con la realtà territoriale rappresentata dal sistema della rete sociosanitaria, della ricerca universitaria, della promozione culturale ed economica. Ferretti S.p.a. ha contribuito alla definizione dei profili professionali, degli sbocchi occupazionali e del piano formativo, e parteciperà attivamente alla didattica, illustrando in aula casi di studio aziendali, e attivando progetti per attività di laboratorio, tirocinio e tesi. Il suo contributo finanziario sarà di un 1 milione di euro.
Le dichiarazioni
“Questo corso di laurea nasce soprattutto grazie alla collaborazione di Università, enti locali e sistema imprenditoriale- sottolineano gli assessori gli assessori Vincenzo Colla (Sviluppo Economico e Green Economy) e Paola Salomoni (Università e Ricerca)- che collaborano per dare risposta a una concreta esigenza del territorio. Oltre a contare sull’eccellenza formativa dell’Università di Bologna, il progetto prevede infatti attività didattiche integrative utili alla formazione e all’orientamento anche professionale degli studenti, coerentemente con le strategie regionali per la valorizzazione dei talenti, delle conoscenze e della cultura tecnica. Non solo conferenze e seminari ma anche visite organizzate presso le aziende che saranno disponibili a ospitare tirocini curriculari, di formazione e orientamento. Il personale dell’Università sarà inoltre a disposizione per organizzare lezioni o corsi di aggiornamento per le esigenze formative delle aziende. Continuiamo ad abbattere le barriere tra il mondo dello studio e della ricerca e quello del lavoro, perché gli ambiti di interesse reciproco sono numerosi e l’obiettivo è lo stesso: formare giovani che trovino uno sbocco professionale nelle aziende del territorio, nei settori pubblici e dell’economia sociale, e contribuiscano alla loro crescita. Per un’Emilia-Romagna sempre più capace di attrarre talenti e di metterli a disposizione delle imprese”.
“Il Corso formerà laureati di secondo livello in grado di operare nella progettazione e produzione di imbarcazioni da diporto, e delle relative componenti, in tutte le fasi di sviluppo del prodotto- spiega il professore Claudio Melchiorri, delegato del Rettore ai Rapporti con le imprese e ricerca industriale dell’Università di Bologna-. Sarà l’unico nelle regioni sull’Adriatico dall’Emilia Romagna alla Puglia e nasce in stretta collaborazione con aziende e istituzioni forlivesi. Andrà a rafforzare, in modo sinergico, l’offerta formativa dell’ateneo sul territorio, in particolare i corsi in Ingegneria meccanica ed aerospaziale. Con questo innovativo progetto didattico, l’Alma Mater conferma la sua tensione verso una formazione sempre più attenta ai bisogni dei territori e della società”.
“La Fondazione è felice dell’attivazione in tempi così rapidi del nuovo corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica- dichiara il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Maurizio Gardini– ed è orgogliosa di aver accompagnato la sua progettazione e realizzazione, perché non si tratta solamente di un nuovo corso che va ad arricchire l’offerta accademica della nostra città, ma di un corso che risponde ad un’esigenza specifica del nostro ecosistema industriale, coinvolgendo in prima persona alcune delle imprese di maggior prestigio ed innovatività del territorio, e che va nel contempo ad integrarsi in un sistema universitario all’avanguardia nei campi della meccanica, della fluidodinamica e dell’aerospazio, lasciando intravedere fin d’ora importanti sinergie con i Centri di Ricerca come il CICLoPE. Si tratta di un modello – questo del confronto e della co-progettazione tra Università ed enti pubblici e privati del territorio con il sostegno della Fondazione – che ha già dato ottimi risultati con il corso di laurea in Medicina e Chirurgia e che non mancherà certamente di ottenere pari successo con la magistrale di Ingegneria nautica”.
“Da questo nuovo Corso di Laurea scaturiranno energie e competenze qualificate che salutiamo con entusiasmo. Qui, in Emilia-Romagna e nel versante adriatico, operano importanti cantieri che contribuiscono grandemente al primato mondiale della nautica italiana nelle barche da diporto fino ai 60 metri- ha dichiarato l’Avv. Alberto Galassi, CEO di Ferretti Group-. Trasmettere conoscenza e condividere esperienze attraverso un progetto di grado universitario ha la duplice funzione di creare occupazione e di inserire nel nostro settore professionalità con un livello di preparazione superiore, adeguato alle sfide della nautica del futuro.”
“Saremo la quinta città in Italia (Genova, Napoli, La Spezia e Trieste) e la prima in Emilia Romagna ad avere un corso di laurea in Ingegneria Nautica- afferma con orgoglio il sindaco Gian Luca Zattini-. Si tratta di una grande conquista per Forlì, soprattutto in termini di rafforzamento dell’identità universitaria. Insieme alla Fondazione, all’Università, alla Camera di Commercio, a Ferretti S.p.a. e alla Regione Emilia-Romagna, vogliamo dare vita a un hub riconosciuto di competenze nautiche che attragga talenti, favorisca lo sviluppo industriale ed economico della nostra città, generi innovazione e incrementi l’interazione tra studenti e mondo del lavoro. Non solo, con questo percorso formativo- conclude Zattini- saremo in grado di dotare l’intero settore nautico di un numero crescente di professionalità e di un ulteriore volano per lo sviluppo socio-economico della città”.
“In Romagna, il settore nautico rappresenta realtà produttive di eccellenza, con un percorso di crescita e di innovazione fra i più importanti per l’economia nazionale, che esprimono una domanda significativa di professionalità tecniche a elevata specializzazione- dichiara Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna-. Per comprendere l’importanza del settore, la Romagna conta oltre 360 localizzazioni attive direttamente riconducibili alle attività di costruzione e riparazione di navi e imbarcazioni, con oltre 2.200 addetti. Dati che rappresentano solo una parte di quelli della filiera, molto più vasta. Nel 2023 le esportazioni hanno superato gli 817 milioni di euro, con un’incidenza pari al 6,1% sul totale dell’export. L’arricchimento dell’offerta formativa universitaria della Romagna con un nuovo corso di laurea magistrale in ingegneria nautica, quindi, risponde ai fabbisogni di imprese e territorio, e può garantire quel flusso costante di elevate competenze indispensabili per promuovere sviluppo, innovazione e ricerca anche per affrontare la transizione green e rendere ancora più attrattivo il territorio”.
I contenuti del corso in Ingegneria nautica
Il corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica formerà un laureato in grado di operare nella progettazione e produzione delle imbarcazioni da diporto e delle relative componenti, capace di interloquire con le diverse professionalità coinvolte. Dall’ideazione, progettazione e ingegnerizzazione delle navi fino alla produzione su larga scala e alla distribuzione e diffusione nel mercato, ogni fase di sviluppo del prodotto è interessata dagli studi.
Il corso risponde a una domanda di professionalità e competenze di alto livello che proviene dall’industria nautica; come testimoniato dalle aziende del territorio e da studi di settore, si tratta di un mercato in forte espansione, specie nell’ambito delle imbarcazioni con dimensioni superiori a 24 metri.
È l’unico corso del suo genere attivato in Emilia-Romagna e tra i pochi esistenti nel territorio nazionale, per queste ragioni potrà contare su un bacino di utenza nazionale. Rispetto ai corsi attivati in altre Università come Genova, Trieste e Napoli, questa laurea magistrale predilige lo sviluppo di figure orientate verso la cantieristica di imbarcazioni da diporto di alto pregio, prodotto tipico dei cantieri adriatici riconosciuto in tutto il mondo per la cura dei particolari e lo stile.
La nautica è stato uno dei settori protagonisti della ripresa dell’economia italiana dopo la crisi connessa alla pandemia, ottenendo nel 2022 risultati eccellenti: le esportazioni hanno raggiunto il livello record di 3,3 miliardi di euro, un valore superiore di circa 400 milioni al già precedente record di 2,9 miliardi di euro del 2021. Il contributo del settore nautico al Pil nazionale è stato pari al 2,9% nel 2021, ed è cresciuto fino al 3,23% nel 2022, in aumento costante dal 2013.
Gli addetti del comparto nautico sono oggi in Italia più di 28mila. Superano i 200mila se si aggiungono gli addetti alla filiera, con un trend occupazionale positivo (+8,8% rispetto al precedente anno). L’Emilia‐Romagna si colloca al quinto posto in Italia per addetti della produzione cantieristica nautica e al terzo posto nella graduatoria nazionale per addetti della filiera nautica, dopo Lombardia e Veneto.
Il progetto formativo pone attenzione all’innovazione tecnologica sia rispetto ai materiali, con particolare riferimento ai compositi, sia rispetto alle tecnologie digitali per la progettazione e presentazione del prodotto, dai sistemi di propulsione sostenibili fino all’acustica e alle vibrazioni.
Nel Campus di Forlì saranno possibili sinergie con i corsi di Ingegneria aerospaziale e meccanica nell’ambito dello studio della propulsione, delle costruzioni, della progettazione di prodotti sostenibili, senza dimenticare la presenza nel Campus di CICLoPE, Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments, una infrastruttura di ricerca internazionale dedicata allo studio della turbolenza di parete.
Saranno approfonditi temi tipici del settore nautico quali il miglioramento dell’efficienza energetica del prodotto e la riduzione dell’impatto dei sistemi di produzione sull’ambiente. I laureati potranno occuparsi della progettazione avanzata di natanti, della progettazione e manutenzione dei motori marini, dei sistemi di propulsione e delle strutture delle imbarcazioni, dell’innovazione e dello sviluppo delle tecnologie di fabbricazione, della gestione di sistemi complessi, e della qualità in ambito nautico.
Gli sbocchi professionali non si limitano alla progettazione e fabbricazione navale o delle attrezzature marine: i laureati infatti potranno trovare occupazione anche nelle industrie per lo sfruttamento delle risorse marine, nelle compagnie di navigazione, negli istituti di classificazione ed enti di sorveglianza, nei corpi tecnici della Marina Militare e della Capitaneria di Porto, negli istituti di ricerca, nelle assicurazioni marittime. Inoltre, i laureati potranno essere coinvolti nella gestione della sicurezza di bordo e nella conformità alle normative internazionali.