(Sesto Potere) – Bologna – 24 settembre 2024 – Si possono combattere le dittature con la poesia? È la domanda da cui riparte il programma di eventi pensato da Università, Città Metropolitana e Comune di Bologna per ricordare e celebrare Giacomo Matteotti nel centenario del suo rapimento e omicidio. Due giornate – giovedì 26 settembre e mercoledì 2 ottobre – nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio promosse dal Centro di Poesia Contemporanea dell’Alma Mater e accumunate dal titolo “Poeti con Giacomo Matteotti / Poesia contro le dittature”.
Antonella Anedda, una delle voci più importanti della poesia italiana ed europea, sarà la protagonista del primo incontro – giovedì 26 settembre alle 17 – intitolato “’Esistere, resistere’. Poesia come (R)esistenza”.
Antonella Anedda è poetessa e saggista, tradotta in numerosi paesi. Insignita dei più importanti premi letterari italiani, nel 2019 per il suo lavoro letterario ha ricevuto il Dottorato honoris causa dall’Università Sorbonne. Recentemente la sua intera opera poetica è stata raccolta nel volume “Tutte le poesie”, edito da Garzanti. Nei suoi libri Antonella Anedda dialoga da sempre con la storia e con ciò che di essa rimane, respiro quasi impercettibile, chiaroscuro nelle vite e nel quotidiano residuo di spazi e oggetti, una resistenza che è condizione dellosguardo e del pensiero, tenacia esattissima del dettato.
La poetessa, a cui la figura di Matteotti è particolarmente cara, dialogherà con Riccardo Donati, studioso e docente dell’Università di Napoli. Partendo dal significato storico della Resistenza, l’incontro arriverà ai temi cardine della scrittura di Antonella Anedda, che è insieme esistenziale, intima e politica, e si concluderà con una lettura dei suoi versi. Ad introdurre l’evento sarà Guido Mattia Gallerani.
L’appuntamento di mercoledì 2 ottobre sarà invece un viaggio alla scoperta dei modi con cui i grandi poeti si sono opposti, nelle più diverse culture, ai regimi dittatoriali e totalitari.
Si comincia alle 15 con “Poeti italiani contro il Fascismo”: da Ungaretti a Montale fino a Pavese, il professor Alberto Bertoni (Università di Bologna) ripercorrerà i diversi atteggiamenti nei confronti del fascismo che emergono nelle scelte di vita e nei testi di alcuni fra i maggiori poeti del tempo.
Dall’Italia fascista si passa poi a “Poeti del mondo contro le dittature”, con una tavola rotonda coordinata dal professor Andrea Ceccherelli (Università di Bologna).
I giovani poeti del Centro di Poesia Contemporanea leggeranno le opere di poetesse e poeti da tutto il mondo, dal Sudamerica all’Europa, all’Asia: Czesław Miłosz, Osip Mandel’štam, Raúl Zurita, María José Ferrada, Maria Beatriz Nascimento, Ives Bonnefoy, Paul Celan, Nelly Sachs, Musʿab Abū Tūha, Simin Behbahāni, Meng Lang. A introdurre le letture saranno docenti esperti dei dipartimenti di Lingue, Letterature e Culture Moderne e di Interpretazione e Traduzione: Nadzieja Bąkowska, Edoardo Balletta, Gloria
Bazzocchi, Alessia Di Eugenio, Chiara Elefante, Chiara Fontana, Kristina Landa, Nahid Norozi, Federico Picerni, Eva-Maria Thüne.
Le iniziative in ricordo di Giacomo Matteotti – che visse a Bologna come studente dell’Alma Mater dal 1903 al 1907 – proseguiranno anche nelle prossime settimane per concludersi il 7 novembre, anniversario della sua proclamazione di laurea in Giurisprudenza.
In quell’occasione sarà inaugurata la mostra “‘Di intelligenza eletta e di animo buono’: Matteotti studente dell’Università di Bologna”, ospitata al MEUS, il Museo Europeo degli Studenti del Sistema Museale di Ateneo, e andrà in scena, nell’Aula Absidale di Santa Lucia, lo spettacolo “Giacomo. Un intervento di arte drammatica in ambito politico”.
Una coproduzione Teatro dei Borgia e Artisti Associati Gorizia, diretto da Gianpiero Borgia, con Elena Cotugno, lo spettacolo mette a confronto due degli interventi in Parlamento di Matteotti: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.
Presieduto dal professor Giuseppe Ledda e diretto da Isabella Leardini, il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna entra quest’anno nel suo ventottesimo anno di attività, con numerosi appuntamenti che coinvolgono docenti e studenti nel dialogo sulla materia viva della poesia.