venerdì, Settembre 5, 2025
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Turismo congressuale, risultato storico per l’Italia: dopo la leadership Icca, sul podio mondiale anche nella classifica Uia

(Sesto Potere) – Firenze, 5 settembre 2025 – L’Italia scrive una pagina storica. Il nostro Paese si conferma una superpotenza nel turismo congressuale mondiale conquistando il terzo posto mondiale nella classifica dell’Union of International Associations per numero di congressi internazionali ospitati nel 2024.

Questo risultato eccezionale si affianca alla leadership europea e al 2° posto mondiale già raggiunti nella classifica di International Congress and Convention Association.

Secondo l’ultimo report Uia, l’Italia ha ospitato 452 meeting nel 2024, + 16% rispetto all’anno precedente, superando Paesi come Spagna, Germania e Francia e posizionandosi subito dopo Stati Uniti e Belgio.

Un successo è trainato da un sistema policentrico, una delle peculiarità del modello italiano, con diverse città protagoniste: Roma è entrata nella Top 10 globale, Milano è al 23° posto e anche Firenze, Bologna, Torino e Napoli hanno registrato una crescita significativa.

“I risultati ottenuti dall’Italia nella classifica dell’Union of International Associations hanno un valore particolare considerando che questa graduatoria non misura soltanto il numero di congressi ospitati, ma premia le destinazioni che adottano politiche mirate e continuative di attrazione delle associazioni internazionali”, spiega Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia.

Le due classifiche

Icca, considerato il principale indicatore del turismo congressuale mondiale, rappresenta il benchmark di riferimento, misurando la capacità delle destinazioni di attrarre congressi associativi ricorrenti e itineranti attraverso processi competitivi di candidatura. 

Uia offre una prospettiva complementare con criteri più inclusivi, conteggiando anche eventi residenti, governativi e istituzionali oltre a quelli competitivi misurati da Icca. Questa metodologia riflette la presenza di sedi permanenti di organizzazioni internazionali.

Prospettive future 

“Non è un caso che Paesi come il Belgio o città come Bruxelles si distinguano, sostenuti da strategie governative stabili e da strumenti concreti di supporto. L’Italia, al contrario, non dispone ancora di misure strutturali: i contributi arrivano in maniera discontinua e con modalità che non sempre consentono di pianificare a lungo termine. Eppure, il nostro Paese è riuscito a scalare la classifica grazie alla professionalità degli operatori e alla forza delle strategie messe in campo” commenta Ferrari. “La presenza ai vertici in entrambe le classifiche è la prova che siamo competitivi a tutto campo, con un sistema capillare, diversificato e resiliente che sa ospitare sia i grandi congressi che quelli specialistici, scientifici e culturali.”

“Questo posizionamento non sarebbe stato possibile senza il lavoro di squadra del settore”, sottolinea Ferrari. “Convention Bureau Italia ha fornito una regia nazionale unica, rafforzando il brand “Italy” e creando sinergie con i Convention Bureau locali. In questo quadro si inserisce Italian Knowledge Leaders (Ikl), il progetto che ha trasformato accademici, medici e ricercatori in ambasciatori scientifici, capaci di attrarre congressi internazionali di alto profilo.”

“In un momento storico in cui il dibattito si concentra su overtourism e qualità dei flussi, è miope non investire in uno dei pochi settori che attrae visitatori di qualità per definizione: pianificazione con largo anticipo, permanenza media elevata, capacità di spesa superiore, vantaggi immateriali”, evidenzia Ferrari. “Le potenzialità sono enormi, ma troppo spesso siamo più presi dal dibattito che dalle soluzioni. I congressi non sono solo eventi, ma strumenti di diplomazia, innovazione e posizionamento internazionale.”

Ferrari lancia poi un appello alle istituzioni: “Oggi i dati ci dicono che siamo tra i leader mondiali, ma l’Italia ha davanti a sé un’occasione ancora più grande: diventare un hub globale della conoscenza. Per consolidare questo ruolo servono politiche nazionali stabili, investimenti strutturali e strumenti adeguati a competere. Il nostro compito è garantire coesione e metodo; quello del Governo deve essere accompagnare questo percorso. Solo così l’Italia potrà non solo restare sul podio mondiale, ma guidare l’innovazione e la sostenibilità del settore congressuale a livello globale”.