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Turismo, 90% americani sceglie l’Italia per cibo e vino. Boom enogastronomia Emilia-Romagna in Usa

(Sesto Potere) – New York – 25 giugno 2024 – Il 90% dei turisti americani indica il cibo e il vino italiani come il motivo di scelta per passare le proprie vacanze nel Belpaese, con l’enogastronomia che si piazza in testa alla classifica delle “bellezze” più gettonate dai vacanzieri a stelle e strisce. E’ quanto emerge dai risultati di un’indagine realizzata da Coldiretti e dalla piattaforma specializzata I Love Italian Food (Ilif), associazione no profit che ha come mission il far conoscere e difendere la vera cultura enogastronomica italiana nel mondo.

L’indagine è stata fatta su un campione di oltre mille cittadini statunitensi che hanno visitato il nostro Paese e diffusa al Summer Fancy Food 2024, il più importante evento fieristico nordamericano dedicato alle specialità alimentari, a New York City presso il Javits Center dove Coldiretti è presente insieme a Campagna Amica e Filiera Italia in collaborazione con Ice.

Cibo e vino in testa alle preferenze. Alla richiesta di indicare i tre motivi principali di scelta della vacanza in Italia, cibo e vino hanno ottenuto il 90% delle preferenze, superando nettamente arte e cultura (77%) e storia e archeologia (65%), che precede le bellezze naturali (61%). Al quinto posto si piazzano le visite a parenti e amici (55%), secondo l’indagine Coldiretti/Ilif.

Tra le esperienze enogastronomiche più gettonate troviamo gli assaggi dei piatti tipici delle varie regioni – continua Coldiretti – mentre al secondo posto troviamo le visite ai mercati contadini locali. A seguire degustazioni guidate di cibo e vino, lezioni di cucina italiana e pasti nei ristoranti “stellati”.

Gli americani investono in qualità. L’indagine conferma come i vacanzieri a stelle e strisce – rileva Coldiretti – abbiano un budget elevato e prestino anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza.

Quella dei turisti americani è dunque una presenza sempre più importante per la bilancia turistica nazionale, con il numero dei visitatori che negli ultimi venti anni è più che triplicato, arrivando a superare nel 2023 la cifra di 4 milioni di arrivi, tornando vicini ai livelli pre-pandemia, secondo l’analisi Coldiretti su dati della Banca d’Italia, per una spesa di quasi 6,5 miliardi di euro.

Dopo il viaggio in Italia, cambiano le abitudini alimentari. Gettonatissimi anche i souvenir enogastronomici, con il 77% degli intervistati che afferma di aver riportato negli States almeno un ricordo della vacanza italiana da mettere in tavola o regalare a parenti e amici.

Ettore Prandini

Il boom della della Dieta Mediterranea in Usa. E secondo l’indagine Coldiretti/Ilif, l’incontro con la cucina italiana e con i prodotti della Dieta Mediterranea, producono effetti che vanno al di là del semplice prodotto messo in valigia. Il 32% dei turisti statunitensi dichiara, infatti, di aver modificato in modo sensibile le proprie abitudini alimentari dopo il viaggio in Italia e il 6% di averle completamente cambiate. Non a caso l’olio extravergine d’oliva si piazza in testa alla classifica dei prodotti della Dieta Mediterranea più consumati, davanti a frutta e verdura, pesce, pasta e vino rosso.

Così come emerge da una analisi di Coldiretti su dati Istat elaborata per il Summer Fancy Food 2024 e diffusa in occasione dell’iniziativa al Farmers Market Grow Nyc di Union Square a New York, nella prima giornata dedicata alla Dieta mediterranea negli Usa, alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini, dell’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia e del Direttore di Campagna Amica Carmelo Troccoli.

In base alla ricerca gli americani sono “pazzi” per la Dieta mediterranea con le esportazioni in Usa dei prodotti simbolo dello stile alimentare tutto italiano che negli ultimi 10 anni hanno fatto registrare aumenti in valore anche a tripla cifra: dal +67% dell’olio d’oliva al +193% della pasta. Le vendite di pummarola&co. negli States sono praticamente triplicate (+133%) ma anche i formaggi, dal Parmigiano Reggiano dop al Grana Padano dop, sono quasi raddoppiate con +86%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. E anche il vino è sempre più presente sulle tavole americane con un incremento del 63% in valore.

Ma il prodotto simbolo del Made in Italy resta l’olio d’oliva, con gli Stati Uniti che hanno scavalcato la Spagna al secondo posto tra i maggiori consumatori mondiali, con 375mila tonnellate, ed entro il 2030 potrebbero superare addirittura l’Italia.

Non solo Made in Italy… anche Made in Emilia-Romagna. Al Summer Fancy Food, la più importante Fiera nordamericana dell’agroalimentare, era presente uno stand dell’Emilia-Romagna, con l’esposizione dei principali prodotti tipici della regione e tante aziende e consorzi dell’Emilia-Romagna, anche perché gli Stati Uniti sono la prima destinazione extraeuropea per l’export di questo importante segmento della produzione locale.