(Sesto Potere) – Tredozio – 30 aprile 2025 – “Dai numeri ufficiali del rendiconto 2024 presentati dall’Amministrazione Comunale di Tredozio emerge una realtà che impone una riflessione seria: nonostante un fondo di cassa di circa 1,9 milioni di euro al 31 dicembre, la disponibilità effettiva per spese autonome del Comune è pari ad appena 3.231,75 euro. Una cifra simbolica, che fotografa con crudezza un Comune bloccato”, dichiara Simona Vietina, coordinatrice regionale della DC e consigliere del Comune di Tredozio.
“Com’è possibile che, a fronte di milioni di euro movimentati, Tredozio si ritrovi con una capacità di spesa reale prossima allo zero?”, si interroga l’ex sindaco, che ha pronta la risposta “Un livello altissimo di residui attivi e passivi, che supera i 15 milioni di euro; l’assenza di una strategia seria di recupero crediti e smaltimento dei residui vetusti; una gestione eccessivamente conservativa, che ha accantonato risorse senza trasformarle in servizi, opere e risposte alla comunità”.
Simona Vietina non fa sconti: “Questa situazione non è frutto di prudenza, ma dell’incapacità di programmare, decidere e agire. L’Amministrazione di Tredozio si limita a gestire l’esistente, senza visione né senza coraggio. E mentre il bilancio langue, gli edifici comunali danneggiati dal sisma restano inagibili”.
“In questo contesto – aggiunge Vietina – , appare ancora più discutibile la scelta della Giunta di impegnare fino a 154.000 euro per acquistare un immobile da destinare ad attività culturali, quando a Tredozio esistono già immobili pubblici adatti allo scopo, che basterebbe ripristinare. Perché fare un mutuo per nuove strutture culturali quando quelle storiche e centrali del paese vengono lasciate al degrado?”
Vietina e l’opposizione da lei guidata hanno formalmente presentato una serie di interrogazioni a risposta scritta sulle criticità rilevate “ la sostituzione della dipendente dell’anagrafe mai avvenuta; la perdurante chiusura della strada per il Tramazzo; il mancato intervento sui pericolosi alberi del viale; la mancata messa in sicurezza dell’edificio adiacente ai locali commerciali originari; il blocco nei lavori di ricostruzione post-sisma”.
E conclude Vietina: “Quello che emerge è un Comune che rinuncia a costruire il futuro, non investe in maniera dinamica e non ascolta le esigenze reali della popolazione. Nessun bilancio partecipativo, nessuna programmazione coraggiosa, solo amministrazione dell’ordinario e scarso dialogo con i cittadini. Tredozio merita di più. Merita amministratori capaci di trasformare le risorse in opportunità, non in immobilismo. Un Comune senza coraggio è un Comune senza futuro. Tredozio ha bisogno di chi sa osare, non di chi sa solo tirare a campare.”