(Sesto Potere) – Bologna – 29 ottobre 2024 – “Se stai programmando un viaggio in Emilia Romagna -soprannominata La Food Valley- ecco cinque piatti di pasta essenziali da non perdere, ognuno dei quali rappresenta le ricche tradizioni culinarie della regione”. Questo è il suggerimento della giornalista Irene S. Levine nell’articolo pubblicato giovedì 24 ottobre su Forbes.com (75.524.136 visitatori unici mensili), “Must-Try Pasta Dishes In Emilia Romagna, The Epicenter Of Italian Pasta” (“Piatti di pasta da provare in Emilia Romagna, l’epicentro della pasta italiana”, Must-Try Pasta Dishes In Emilia Romagna, The Epicenter Of Italian Pasta”).
Un articolo che mette sul podio 5 paste emiliano romagnole, simbolo della gastronomia italiana, ovvero Tortellini, Tagliatelle, Lasagne alla Bolognese, Cappelletti e Passatelli.
In occasione della Giornata Mondiale della Pasta (il World Pasta Day, www.worldpastaday.org/) –evento voluto dall’Unione Italiana Food insieme all’Organizzazione no-profit International Pasta Organisation (Ipo), che il 25 ottobre celebra in tutto il mondo la pasta- la reporter invita i turisti che programmano una vacanza nella Food Valley d’Italia, a gustare i 5 primi piatti descrivendone formati, ingredienti e origine.
Si parte dall’“l’ombelico di Venere” i Tortellini, la cui paternità è stata per secoli contesa amichevolmente tra Bologna e Modena, per poi attribuirla nell’Ottocento a Castelfranco Emilia, nel Modenese, città che ogni anno ospita il Festival del Tortellino.
Si passa poi alle Tagliatelle “lunghi nastri piatti di pasta all’uovo che assomigliano, ma sono più spessi, ai fettucini”. Pasta preparata, secondo la leggenda, in onore di Lucrezia Borgia, in ammirazione dei suoi lunghi capelli dorati.
Altro primo piatto da gustare è la Lasagna alla Bolognese, che si distingue dalle tante versioni (“probabilmente ne esistono tante quante sono le nonne italiane” commenta Levine), perché utilizza la besciamella come legante.
Tra le top five anche i Cappelletti. Considerata una delle ricette più famose della cucina italiana, questa pasta è anche citata nell’opera “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” del gastronomo di Forlimpopoli Pellegrino Artusi.
Per finire, i Passatelli, un tempo considerato un piatto povero, fatto esclusivamente a mano con gli avanzi della cucina come la mollica del pane raffermo, formaggio, uova e spezie.
“Se non puoi fare un viaggio in Emilia-Romagna” conclude la giornalista Levine, puoi provare queste paste negli ottimi ristoranti italiani all’estero o acquistarle nei negozi di specialità alimentari e prepararle a casa.