(Sesto Potere) – Bologna – 24 luglio 2025 – Il Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, (nella foto), ad un organo di stampa locale (il Resto del carlino) ha rilasciato dichiarazioni critiche circa il progetto per la messa in sicurezza della Torre Garisenda rimproverando – di fatto – l’amministrazione locale che “dopo mesi e mesi di lavoro si è partorito un topolino” e ricordando, per contro, che “il Governo, appena il problema è venuto fuori, ha trovato immediatamente le risorse”, mentre il Comune di Bologna “a suo tempo, non si era neppure accorto del rischio di un crollo”.
Lucia Borgonzoni accusa il Comune di Bologna di aver fatto pervenire alla Soprintendenza “carte vecchie e progetti incompleti” con il rischio che ci si avvicina (meno di un anno) alla scadenza del Pnrr, fissata a giugno 2026, aggiungendo che “manca ancora lo straccio di un progetto che ricomprenda tutti i vari passaggi per riportare la torre a com’era prima”.
“Dispiace che la sottosegretaria Borgonzoni interpreti come punto di debolezza del progetto quello che è in realtà un suo punto di forza: una successione delle attività e dei monitoraggi che garantisce l’esito positivo degli interventi. Il progetto esecutivo, approfondimento del PFTE già approvato dalla Soprintendenza, oltre ad ingegnerizzare le soluzioni proposte in quella fase progettuale, si è concentrato sulle modalità di esecuzione delle opere e sulla individuazione di tempi e modi per garantire che i lavori non generino alcun danno collaterale alla struttura. Non va dimenticato che stiamo lavorando su di un oggetto unico, con caratteristiche costruttive e materiche che sono note nei limiti ammessi dalle tecnologie di indagine attualmente esistenti, peraltro fortemente limitate dai vincoli imposti dalla relazione ultimativa del comitato del 15 novembre 2023″: afferma in una nota la coordinatrice del gruppo di esperti Raffaela Bruni.
“Ogni attività che sarà svolta sulla torre sarà accompagnata da un monitoraggio strumentale e da un confronto con modelli matematici: ogni azione sarà perseguita dopo l’esame degli effetti della azione precedente, e sarà adeguata a detti effetti. Si chiama metodo osservazionale. La sottosegretaria lo scambia per incertezze o incompletezza progettuale. Il progetto esecutivo ha ottenuto parere favorevole dal Ministero, con una serie di prescrizioni che nulla tolgono alla logica complessiva dell’intervento, logica che è l’unica percorribile, ed è anche facilmente leggibile da chi ha seguito la vicenda: rimuovere il divieto dovuto al pericolo immediato, in modo da potere lavorare in sicurezza ‘su e nei pressi della torre’ (a questo servono i tralicci) e aumentare la capacità resistente del basamento (a questo servono le iniezioni). Non vi sono quindi incertezze negli obiettivi e nelle attività necessarie per ottenerli: vi è, nel progetto, la grande attenzione a come eseguire dette attività”: aggiunge la coordinatrice del gruppo di esperti formato dal Comune per il restauro della torre Garisenda di Bologna Raffaela Bruni.
“Si ricorda, infine, che il progetto si limita alla messa in sicurezza della torre, come espressamente previsto dal finanziamento PNRR: gli interventi di restauro e consolidamento successivi saranno valutati anche alla luce degli esiti di questa prima fase.”: conclude Raffaela Bruni.
“Lucia Borgonzoni è un sottosegretario serio, competente e profondamente legato a Bologna. Chi oggi prova ad attaccarla è solo perché ha detto con chiarezza ciò che i bolognesi pensano da mesi: sulla Garisenda serve massima trasparenza, chiarezza e responsabilità. Chi pensa altrimenti fa solo propaganda sulla pelle della città. Se Lepore avesse speso meno tempo a polemizzare e più tempo a informare correttamente i cittadini, forse non saremmo a questo punto. La Lega, sulla torre, simbolo indiscusso della nostra città, non mollerà un centimetro”. Così il deputato Davide Bergamini, coordinatore della Lega a Bologna.