(Sesto Potere) – Roma – 12 marzo 2024 – “Con i colleghi di Forza Italia Alessandro Battilocchio, Fabrizio Sala e Paolo Emilio Russo ho presentato oggi al disegno di legge sul lavoro un emendamento per inquadrare la figura del lavoratore digitale operante su piattaforma informatica qualificata, un modello di lavoro emergente che a nostro giudizio ha bisogno di un inquadramento specifico, non essendo sufficienti né le norme per i lavoratori governati da piattaforme digitale (i riders e simili), né quelle sul lavoro agile”. Così in una nota la deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari.
“Proponiamo – prosegue – una nuova figura di lavoratore digitale come colui che “mette a disposizione di terzi la propria professionalità per la realizzazione di prodotti e servizi digitali, mediante le piattaforme digitali qualificate”. L’obiettivo è introdurre un modello di “stabilità flessibile” (flexstability), tramite l’utilizzo di un nuovo contratto di piattaforma, che unisca la stabilità del rapporto con il datore di lavoro e un compenso equo parametrato al risultato, con la possibilità di spostarsi fra progetti e attività anche di aziende diverse”.
“Le tecnologie emergenti non soltanto modificano gli strumenti di lavoro, ma ridefiniscono i processi produttivi e intaccano l’organizzazione delle imprese, creando nuove dinamiche. Nel lavoro digitale la contrattualistica basata sullo scambio tra ore e prestazione è superata perché diventa sempre più importante lavorare a progetto. Si tratta di forme di lavoro creative, tecnologiche, digitali, ad alto contenuto professionale, che possono essere svolte da remoto. Attualmente la scelta è tra lavoro autonomo, micro imprenditoria, contratti di settore e para subordinazione, senza che le dinamiche siano del tutto aderenti a queste forme contrattuali”: continua Rosaria Tassinari.
“Il nostro emendamento ne inquadra la specificità e tutela i lavoratori, tenendo conto delle garanzie previste dalla direttiva UE sulle condizioni di lavoro di chi è impiegato con le piattaforme digitali in corso di approvazione. Tant’è che uno degli esiti sarà un maggior gettito fiscale e contributivo. Al tempo stesso definisce le piattaforme digitali qualificate come le strutture d’impresa che utilizzano “un’interfaccia digitale multilaterale, al fine di offrire servizi mediante l’utilizzo di applicazioni informatiche, intelligenza artificiale e sistemi di gestione di dati e metadati”, dettando anche per esse rigorosi parametri costitutivi, di sicurezza e di compliance con la P.A. Il nostro contributo – conclude –si pone anche l’obiettivo di favorire la nascita e di attrarre in Italia le imprese digitali più creative e all’avanguardia”, conclude Rosaria Tassinari.