venerdì, Settembre 19, 2025
HomeEmilia-RomagnaStudio Cisl sulla cassa integrazione in Romagna: "è una crisi complessa. Sostenere...

Studio Cisl sulla cassa integrazione in Romagna: “è una crisi complessa. Sostenere occupazione e tessuto produttivo”

(Sesto Potere) – Forlì – 19 settembre 2025 – Un’analisi attenta dei dati INPS sulla cassa integrazione autorizzate del primo semestre 2025 evidenzia una situazione economica articolata in Emilia-Romagna. Sebbene il dato complessivo regionale suggerisca una contrazione degli ammortizzatori sociali, un’analisi più approfondita dei territori romagnoli rivela segnali di crescente fragilità, aggravati da fattori esterni.

La CISL sottolinea come sia necessaria una risposta immediata e coordinata, capace di affrontare le molteplici cause della crisi e di restituire fiducia al mondo del lavoro.

A prima vista, i dati INPS regionali sembrerebbero incoraggianti. Le ore di cassa integrazione in Emilia-Romagna sono calate del 16.95% rispetto al primo semestre 2024, passando da 32.615.488 a 27.088.111 ore. La contrazione ha riguardato sia la cassa ordinaria (-11.46%, da 20.129.138 a 17.821.338 ore sia la straordinaria (-25.79%, da 12.486.350 a 9.266.773 ore).

La Romagna, tuttavia, mostra un quadro diverso.

Qui le ore complessive di cassa integrazione sono aumentate del 5,95%, passando da 6.771.344 a 7.174.380 ore, segnalando una ripresa non uniforme e richiedendo un’analisi attenta delle cause sottostanti.

L’analisi provinciale evidenzia i punti di maggiore fragilità dell’economia locale.

Forlì-Cesena: il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 45,03% passando da 1.570.224 a 2.277.324, con incrementi sia nella cassa ordinaria (+41,25%) da 889.321 del 2024 a 1.245.452 del 2025 sia nella straordinaria (+51,54%) da 680.903 a 1.049.646. Industria +46,89%, edilizia +59,41%, commercio -65,87%.

Ravenna: situazione critica, con la cassa integrazione salita da 1.466.315 a 1.741.516 ore (+18.76%), con un calo della cassa ordinaria (-17,71%) da 1.388.228 del 2024 a 1.094.762 del 2025 ma di un notevole aumento nella straordinaria (+728,25%) che passa da 78.087 a 646.754. Industria +15,34%, edilizia +22,66%, commercio +1.4024,63%.

Rimini rappresenta l’unico territorio in controtendenza, registrando una riduzione del 15,51% delle ore complessive di cassa integrazione, che passano da 3.734.805 nel primo semestre 2024 a 3.155.540 nel 2025. Tale calo è probabilmente legato al dinamismo del settore turistico.

Nel dettaglio, si osserva un incremento della cassa ordinaria (+14,03%), che passa da 1.554.044 ore del 2024 a 1.772.628 nel 2025, a fronte di un significativo calo della cassa straordinaria (-36,61%), che scende da 2.180.761 a 1.382.912 ore. Tuttavia, anche qui l’edilizia ha registrato un aumento di oltre 29.000 ore, passando da 37.728 a 67.248 ore (+78,24%). Nel dettaglio: industria -17,69%, edilizia +78,24%, commercio +217,10%.

Oltre ai dati complessivi, è importante sottolineare come la situazione in Romagna presenti anche forti differenze settoriali, che aiutano a leggere meglio le dinamiche in atto. L’edilizia, ad esempio, è in difficoltà un po’ in tutte le province, con un incremento evidente delle ore di cassa integrazione.

L’industria mostra criticità particolarmente accentuate nel territorio di Forlì-Cesena, dove il ricorso agli ammortizzatori sociali si è fatto molto più intenso.

A Ravenna, invece, è il commercio a soffrire in maniera significativa, con segnali di crisi molto forti. Va però evidenziato che, nello stesso territorio, la cassa ordinaria nell’industria ha retto meglio, attenuando in parte il dato complessivo. Il peggioramento della straordinaria nell’industria a Forlì è un segnale di una forte battuta di arresto

In sostanza, come spesso accade, l’impatto della crisi non è uniforme ma diversificato tra settori e filiere: alcuni comparti resistono, altri arretrano in maniera netta.

Il risultato è un quadro frammentato e complesso che, soprattutto in Romagna, deve essere letto come un campanello d’allarme. La tenuta dell’occupazione e del sistema produttivo locale richiede quindi interventi mirati, capaci di rispondere a bisogni diversi e di affrontare un contesto che si presenta, senza dubbio, preoccupante.

Di fronte a questo scenario complesso, la CISL Romagna lancia un appello chiaro alle istituzioni per una risposta coordinata a sostegno dell’occupazione e del tessuto produttivo.

“Le cause dell’aumento della cassa integrazione sono complesse e multifattoriali,” afferma il segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli (nella foto). “Tra i principali fattori possiamo citare l’instabilità economica globale e le tensioni internazionali, che hanno influito sulle catene di approvvigionamento e sulla domanda interna. Le difficoltà nei mercati esteri e le incertezze derivanti dai conflitti internazionali hanno generato ritardi nelle forniture, aumenti dei prezzi e un clima di incertezza che incide sulla produzione e sugli investimenti.”

“Affrontare l’emergenza della cassa integrazione richiede un’azione tempestiva e decisa da parte di tutti gli attori in gioco,” continua Marinelli. “È fondamentale sostenere le imprese con politiche per il rilancio della produzione, investimenti in ricerca e innovazione, supporto all’internazionalizzazione e percorsi di riqualificazione professionale per i lavoratori, rafforzando così la competitività del sistema produttivo locale.”

“Le misure di sostegno al reddito per i lavoratori, come il prolungamento della cassa integrazione e altre forme di supporto, sono essenziali per garantire stabilità economica in un periodo di difficoltà. Infine, promuovere il dialogo sociale e la concertazione tra istituzioni, organizzazioni datoriali e sindacati è cruciale per individuare soluzioni condivise e definire strategie di sviluppo a lungo termine.”: conclude il segretario generale Cisl Romagna.