venerdì, Agosto 2, 2024
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Strage 2 agosto 1980, Paolo Bolognesi: è stata la ferita più profonda per morti e per ferocia della storia italiana

(Sesto Potere) – Bologna – 2 agosto 2024 – Nel corso delle celebrazioni del 44° anniversario della strage alla stazione di Bologna, si registra anche l’intervento del presidente dell’Associazione tra i famigliari delle vittime, Paolo Bolognesi, che nella sua comunicazione letta questa mattina in Piazza Medaglie d’Oro ha fra l’altro dichiarato: “il bilancio finale di questa strage, la più efferata compiuta nell’Italia repubblicana, fu di 85 morti e oltre 200 feriti. Il 2 agosto 1980 era il primo sabato d’agosto, un giorno spensierato per milioni di Italiani che si apprestavano a partire per le vacanze; erano appena state depositate le motivazioni del rinvio a giudizio di Mario Tuti e di altri neofascisti per la strage del treno Italicus, di appena 6 anni prima, sempre compiuta nel primo fine settimana di agosto, sempre diretta contro la nostra città. Nel documento ‘Linea politica’ sequestrato il 2 agosto 1980 a Carlo Battaglia referente di Paolo Signorelli a Latina, si leggeva: ‘Bisogna arrivare al punto che i treni e le strade siano insicuri, bisogna ripristinare il terrore e la paralisi. È necessario provocare la disintegrazione del sistema. Occorre un’esplosione da cui non escano che fantasmi’. Questo volevano i fascisti. E non solo i fascisti. I risultati del processo d’appello a Gilberto Cavallini, accusato di essere il quarto esecutore materiale del massacro del 2 agosto, confermano l’esistenza di una fitta rete di collusioni tra estrema destra, loggia massonica P2 e Servizi Segreti, con coperture ad altissimi livelli, che hanno fatto sì che attendessimo oltre 40 anni per processare i mandanti della strage del 2 agosto e non solo”.

“Falliti miseramente i depistaggi processuali, i trabocchetti procedurali, insistono con i depistaggi mediatici, ma risulta sempre più chiara a tutti che i negazionisti della matrice fascista della strage di Bologna si distinguono in due sole categorie: i prezzolati cialtroni e coloro che sono completamente, colpevolmente ignoranti. Sono ormai quindici le sentenze passate in giudicato e le ulteriori risultanze processuali vanno tutte nella medesima direzione: la responsabilità dei Servizi Segreti, della Loggia Massonica P2, dei terroristi fascisti per il massacro del 2 agosto 1980. Questa verità fa ancora paura ai nostri attuali governanti, e allora si mette in campo la strategia più disperata, ma anche la più subdola e viscida: quella del silenzio.”: ha aggiunto Paolo Bolognesi.

“La strage di Bologna è stata la ferita più profonda per numero di morti e per ferocia della storia italiana. Nessun Paese in Europa ha visto una strage provocata dal terrorismo interno di questa portata…. Quarantatré anni fa noi parenti delle vittime del 2 agosto ’80 ci siamo costituiti in associazione per ottenere giustizia e verità. Il nostro cammino continua e la nostra battaglia è ancora in corso, ma tutto questo non avrebbe senso se non avesse uno sguardo orientato verso il futuro, verso le giovani generazioni a cui trasmettere la conoscenza e la memoria sui fatti della nostra storia, della storia del nostro Paese. Per questo proseguono le attività con le scuole, con il coordinamento prezioso della storica Cinzia Venturoli. Come spieghiamo sempre ai ragazzi, ribadire le responsabilità penali, civili e morali di chi attuò e volle la strage del 2 agosto ’80 non equivale a evocare intenti persecutori o ingiustificabili quanto inutili volontà di vendetta, bensì significa restituire una dignità autentica a tutti; ai morti, in primo luogo, ma anche agli stessi autori di quelle azioni, che solo nella verità potrebbero davvero ”liberarsi” e, non da ultimo, all’intera popolazione italiana che di quegli atti violenti è stata comunque, a sua volta, vittima indiretta e che ancora, in parte, ne paga lo scotto.
A quella grande parte di popolazione che ogni anno si ritrova al nostro fianco, in carne e ossa o con il cuore, che da 44 anni non ci fa sentire soli, ci sostiene, e non ha mai permesso che il dolore fosse più forte della gratitudine, vogliamo dire ancora una volta: Grazie!”: ha concluso Paolo Bolognesi.