(Sesto Potere) – Forlì – 20 maggio 2025 – “La sicurezza delle strade provinciali è messa a rischio dai tagli imposti dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe ai programmi di investimento che erano già stati assegnati alle Province”. Una situazione di crisi su cui da mesi le Province attraverso l’UPI (Unione Province Italiane) e l’Upi Emilia-Romagna chiedono risposte al Ministero delle infrastrutture , trasporti e della mobilità di Matteo Salvini.
“È del 16 maggio la comunicazione del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture di un taglio alle risorse per le strade provinciali – commenta Enzo Lattuca presidente della Provincia di Forlì – Cesena – di 1,7 miliardi. Risorse già assegnate a Province e Città metropolitane e destinate agli investimenti per la messa in sicurezza e l’efficientamento di 120 mila chilometri di vie che collegano il Paese (oltre 1000 solo nella provincia di Forlì – Cesena)”.
“Molto grave poi è che si siano tagliate risorse che riguardano investimenti degli anni 2025 e 2026, una riduzione del 70% dei fondi che di fatto sta bloccando cantieri già previsti, con ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla sicurezza dei cittadini. Per la Provincia di Forlì – Cesena dalla simulazione fatta da UPI – aggiunge Lattuca – significa una riduzione di quasi 7 milioni di euro dal 2025 al 2028: senza contare che la nostra rete stradale è stata negli ultimi due anni pesantemente colpita da frane e alluvioni. È mio dovere informare il Consiglio provinciale, i Sindaci e tutti i rappresentanti nelle istituzioni di una situazione che di fatto paralizza l’attività della Provincia ed espone ad ulteriori rischi la sicurezza del territorio”.
“La paralisi è comunicata dalla nota del Direttore generale del Ministero delle Infrastrutture Felice Morisco che testualmente ci scrive: “che nelle more della definizione di un nuovo piano di riparto si rappresenta l’esigenza di escludere l’assunzione di impegni che non trovano copertura nelle risorse attualmente disponibili”.
La riduzione complessiva dei trasferimenti dal MIT si attesta al 50% su tutti i fondi fino al 2029 e a quasi la stessa percentuale per le risorse che erano state assegnate alle Province dal 2030 al 2036.